WARNING
8 maggio 2019

Telepass arriva il nuovo

Compie trent’anni il telepass e cambia parecchio. La scatoletta che apre la sbarra del casello senza doversi fermare, addebitando l’importo sul conto corrente, a fronte di un canone fisso mensile di 1,26 euro, ma che salgono se si scelgono altri servizi, si evolve. Diventa nera e più compatta. Ancor più pratica. Il Telepass è uno strumento che serve a pagare più velocemente ma che si fa pagare. A trent’anni dall’introduzione il Telepass ha allargato molto il suo raggio d’azione e grazie ad esso si possono pagare anche i parcheggi sulle strisce blu, i parcheggi negli aeroporti e l’area C a Milano. Ma ci si può servire di questa scatoletta anche per affittare i monopattini elettrici a Milano o pagare l’autostrada in Francia ma anche in Portogallo e in altri Paesi. Tutto questo però a fronte di costi non di poco conto: 6 euro il costo d’attivazione per pagare i caselli in Francia! Telepass è una società che dipende da Atlantia, come Autostrade.

Nuovo telepass

A trent’anni dall’introduzione continua ad implementare i suoi servizi, tutti a pagamento e offrendo più servizi i costi però aumentano. A trent’anni bisogna anche registrare che c’è chi si lamenta perché è un servizio che si vorrebbe venisse fornito gratuitamente da Autostrade che già si fa ben pagare. Ma si sappia che nel 2013 il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Paruolo cercò di far togliere il canone di questa macchinetta fabbrica soldi per chi l’ha ideata e mangia soldi per chi ne fa uso lanciando una petizione ma con scarso successo: solo 260 furono i sostenitori. L’idea era quella di tentare di far togliere il canone come sulle ricariche telefoniche ma non fu proprio un successo.