La Dongfeng Box dicono sia la nuova stella nascente della mobilità 100% elettrica accessibile.
Lunga 4020 mm, larga 1810 mm, la Dongfeng Box ha dimensioni che vanno bene per la città ma anche per gite fuori porta, come si diceva una volta.
Tecnicamente la Dongfeng Box è una segmento B, come la Volkswagen Polo, la Citroen C3, la Renault Clio, la Fiat Punto, la Ford Fiesta…: automobili che per decenni sono state tra le più vendute in Europa.
Il motore della Dongfeng Box dispone di 95 cavalli, la batteria permette un’autonomia dichiarata tra i 230 e i 310 chilometri, a seconda che la si scelga con batteria da 32,6 kWh o da 43,9 kWh. La velocità massima? 140 km/h. Un po’ tanto poco. Il bagaglio ha invece una volumetria di 326 litri. Niente male. La Polo è a 351 litri.
Il prezzo della Dongfeng Box parte da 21.500 euro ma grazie a incentivi e promozioni può scendere anche attorno ai 9 mila euro.
Senza alcun dubbio, sulla carta questa vettura cinese ha un suo perché.
A vederla esternamente l’auto piace per le linee che ricordano quelle della Mini ma anche della Suzuki Swift.
A osservarla dentro colpisce per l’apparente qualità di molti dettagli.
A viverla si scopre che il divano posteriore è ribaltabile in un blocco unico, quindi c’è poca flessibilità d’utilizzo pratico; il volante ha regolazioni limitate; le cinture non sono regolabili; lo sterzo va aiutato nel ritorno; il motore fatica sopra gli 80 km/h; il display davanti al volante ha scritte molto piccine perché piccino; il peso superiore al 30% rispetto a una segmento B con motore termico si percepisce; i freni non sono esemplari; la tenuta di strada e la stabilità non sono da riferimento. In poche parole: per anni abbiamo guidato Polo o Fiesta ma anche Fiat Punto con motori brillanti e generosi che con 95 cavalli filavano anche oltre i 170 km/h; auto che sono arrivate a percorrere oltre 18 chilometri con un litro per un’autonomia superiore ai 700 km; auto con ottima tenuta di strada, molto sicure e con soluzioni interne che le rendevano amiche e costavano anche poco. E venivano pure prodotte in Europa. Auto che ci facevano stare a nostro agio in città ma in grado anche di offrire molto comfort nei lunghi viaggi. Ma perché dobbiamo passare a veicoli che danno tanto meno?
E attenzione: nel test di collisione dell'offset frontale, che simula una collisione con un veicolo in arrivo, diversi punti di saldatura della carrozzeria della Dongfeng Box sono andati in crisi. Secondo EuroNCAP, questo ha portato a una maggiore deformazione dell'interno e quindi a un rischio di lesioni significativamente maggiore per guidatore e passeggero. Particolarmente critico è il fatto che dopo l'impatto le porte sono rimaste bloccate, il che ha reso difficile l'accesso per i soccorritori. Inoltre, i test di EuroNCAP hanno messo in evidenza che l'airbag del conducente non si è completamente aperto. Questo ha permesso alla testa del conducente di colpire il volante, un grave difetto che si verifica raramente in questa classe di veicoli.
La Dongfeng Box senza incentivi costa 21 mila euro, troppo. Con l’aiuto il prezzo arriva a dimezzarsi e quindi rende molto vantaggioso l’acquisto. Ma che senso ha aiutare a diffondere con incentivi anche statali questi modelli? E perché da prodotti di segmento B di notevolissimo livello si viene spinti a considerare questi che nell'uso cittadino se la cavano ma fuori... proprio no.