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3 aprile 2017

Il mercato tira

Ottimo risultato in marzo per il mercato automobilistico italiano. Le vetture immatricolate sono state 226.163 con una crescita del 18,16% sul marzo 2016, che pure aveva fatto registrare un risultato molto positivo (+18,02%). Notevole l’incremento di Skoda con un +47,19 % ma super considerevole quello di Suzuki con un +54,56%. Ancora meglio ha fatto Jaguar con un +78,19%. Questi tre marchi assieme ad Alfa Romeo che ha registrato un +46,07% sono la dimostrazione che quando si ha una gamma giovane e buoni prodotti il mercato è svelto nel premiarli. Cattiva la performance di Dacia -14,22% mentre positivissima Renault con un + 35,07%. Sempre tra i francesi spicca il risultato di Citroen con un +24,2% che conferma il continuo successo della C3. il consuntivo del primo trimestre chiude molto positivamente (582.465 immatricolazioni) con una crescita dell’11,93%, un tasso che, se dovesse mantenersi per l’intero anno, porterebbe il 2017 a chiudere con 2.043.000 immatricolazioni.

Mercato auto marzo 2017: le vendite corrono e tra i marchi di maggiore successo Skoda, Suzuki, Jaguar....

Il Centro Studi Promotor ha interpellato i concessionari per conoscere quali siano in questo momento i principali elementi che stanno sostenendo la domanda e quali siano invece i principali fattori di freno. Dalla rilevazione emerge che la domanda è sostenuta soprattutto dal lancio di nuovi modelli e dalle promozioni delle case che hanno un impatto positivo anche sul costo di acquisto delle autovetture. Il principale fattore di freno viene invece indicato nel quadro economico, che, nonostante la ripresina in atto, è ancora largamente insoddisfacente, e molte preoccupazioni si nutrono anche per la situazione politica. Ci si può chiedere come possa il mercato continuare a crescere per il terzo anno consecutivo con tassi a due cifre mentre la ripresa dell’economia non è particolarmente brillante. La ragione principale sta nel fatto che esiste ancora un forte serbatoio di domanda di sostituzione rinviata durante la crisi e che, in presenza di prospettive moderatamente positive per l’economia, gli italiani attingono ai loro risparmi e al credito per sostituire le loro autovetture più vecchie.