Toyota Yaris GR regime motore
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22 novembre 2021

Toyota Yaris GR

Un commento veloce sulla Toyota Yaris GR? Un'automobile molto emozionante e tremendamente svelta tra le curve con un motore che da il meglio in un arco di regime ristretto come sulle auto da corsa che richiede mano svelta sul cambio. Ma andiamo con ordine e caliamoci nell'abitacolo per condividere numeri ed emozioni di questa "cattivissima" Yaris.
Il rettilineo davanti agli occhi è lungo e la mano va sulla corta leva del buon cambio manuale a 6 rapporti, per inserire la quarta: il motore passa da 7000 giri a 5 mila e la velocità torna a crescere, 140, 150 ,160, 170. Si guarda nello specchietto e si vede l’infinito sfumare, perché l’Audi RS3 che incalzava è in sorpasso avanzato. Ma il sopraggiungere di una curva a destra secca porta il piede destro sul pedale di mezzo: la relativa leggerezza della vettura, circa 1300 Kg, permette di staccare un attimo dopo chi guida la pesante RS3, più di 1600 kg, così da guadagnare quei metri fondamentali per mantenere la testa. Subito all’uscita non c’è un rettilineo ma un’altra curva questa volta a sinistra e poi un’altra a destra, quindi un lungo curvone dove si appoggia per un attimo la terza e la quarta per arrivare a un tornante da seconda tirata.

toyota yaris gr prova test come va

La Toyota GR permette di giocare con il trasferimento di carico e grazie alla ripartizione della coppia precedentemente impostata sul 30 all’anteriore e al 70 sul posteriore si esce con quel moderato sovrasterzo che non fa perdere velocità mentre l’Audi vittima del suo cronico sottosterzo perde ancora più metri. Si scollina e si arriva a una S: movimento deciso del volante e sempre acceleratore contro il pavimento anche quando si cambia. Si guarda ancora nello specchietto: la RS3 è rimasta dietro. La Toyota Yaris GR nel misto è Regina. E c’è anche da aggiungere che è una tra le più divertenti automobili mai provate nonostante sotto il cofano abbia un tre cilindri turbo 1.6 litri un po’…strano. Prima, 60 km/h; seconda, 90 km/h; terza, 130 km/h; quarta, 180 km/h; quinta 230 km/h a 7000 giri; sesta 230 a 5800 giri. Queste le velocità massima registrate in ogni singola marcia.

Toyota Yaris GR

Numeri a cui bisogna aggiungere: nelle prime tre marce il piccolo 3 cilindri turbo da 5 mila giri a 7000 corre svelto, poi inizia un po’ a perdere smalto e quando si inserisce la quinta, la spinta cala ulteriormente perché è si potente, 261 cavalli, ma sopra i 180 km/h non ha quei cavalli necessari a fargli acquisire quella velocità che si vorrebbe. Va anche detto che il picco di potenza si ha tra i 5600 e i 6000 giri, poi precipita un po’ troppo bruscamente per poi ritrovare una brevissima risalita attorno ai 6600 giri che dura il batter di una ciglia. La taratura del cambio è un po’ particolare perché fa scendere sempre il regime più del dovuto: in Toyota hanno scelto di darle una sesta marcia di riposo che su una vettura di questa tipologia non ha molto senso. Sempre sulle scelte fatte da Toyota sui rapporti del cambio, c’è un’altra “marachella”: da 0 a 100 km/h la Toyota Yaris GR accelera in 5,5 secondi ma potrebbe fare meglio se avessero tenuto una seconda un pelino più lunga, almeno fino ai 100 km/h.

Toyota Yaris GR vista posteriore

Ciò avrebbe permesso di risparmiare un cambio marcia e quindi tre decimi secchi nel dato 0-100 km/h che molti guardano con attenzione ma che non dice tutto perché basta che un’auto tocchi i cento in sole due marce e un’altra come la Toyota ne richieda tre che si sfalsa il risultato, ancor più poi se una ha cambio manuale e l’altra cambio elettroattuato. Per quanto riguarda il sistema di trazione integrale non c’è nulla da dire e nei percorsi misti stretti questa la GR è l’auto da battere perché è una vera scheggia che si mette dove si vuole e che esce dalle curve come una pallottola. Grazie soprattutto a una reattività immediata e alla possibilità di cucirsela su misura. Il differenziale centrale può inviare fino al 100% della coppia a uno dei due assi e chi guida può scegliere tre ripartizioni base per modificare il comportamento: Normale (60:40), Sport (30:70) e Track (50:50). Nel misto stretto 30:70 è d’obbligo; nel veloce meglio il 50:50. Il 60:40 quando la si da alla mamma! Non c’è Honda Type R, Golf R, Audi RS3 che la possano impensierire tra le curve e non solo, autobahnn tedesche però escluse. La Toyota Yaris GR è davvero divertente nel misto anche di auto ben più potenti e blasonate, come la Porsche 911 che ormai è diventata troppo grande e pesante. La Toyota Yaris GR è costruita su una piattaforma che utilizza la parte anteriore dell’architettura GA-B, condivisa con la Yaris “normale”, e la parte posteriore della GA-C, Corolla.

L’astuta combinazione ha permesso agli ingegneri giapponesi di avere quegli spazi necessari per lavorare bene sulle carreggiate e sull’assetto. A proposito di questo: molti son convinti che più un’auto è dura e rigida di sospensioni più vada forte. Questo concetto sulle auto stradali non è corretto. E in Toyota, che non sono nati ieri, cosa hanno fatto: hanno lasciato quella morbidezza necessaria per consentirle di non essere un canguro e al tempo stesso di dare a chi guida un margine in più che significa non solo poter andar più forte ma anche avere molta ma molta più sicurezza. Giusto per chiarire: se prendete anche una Ferrari e mettete la funzione più sportiva, la track, per andare su strada, l’asfalto come è ovvio che sia non sarà mai regolare e quindi l’auto salterà quando non ve lo aspettate. Saltare cosa significa? Che l’ABS entra più spesso e funziona meno bene; che in curva non rimane là dove l’avete messa perché l’ammortizzatore è “bloccato”… Dirà qualcuno: ma anche in pista ci sono avvallamenti e imperfezioni. Certo, ma non come quelle delle strade e poi non si dimentichi mai che in pista si sa sempre cosa c’è e dove, in strada invece no. Tornando alla piccola Toyota il giudizio finale è iperpositivo nonostante il “minipimer” a tre cilindri che obbliga la mano destra a stare sempre sulla leva del cambio per tenere il regime del motore nel breve arco davvero utile. Inoltre c’è anche un buon prezzo: appena sopra i 40 mila euro. In assoluto di certo non pochi ma usando d’estate i Michelin Super Sport 4s e d’inverno le GoodYear Ultragrip è alto godimento con qualsiasi tempo. Infine due consigli: i pedali son belli in alluminio ma offrono poco grip nei punti nevralgici, come negli angoli (molto utilizzati nel balletto punta sul freno e tacco sull'acceleratore, soprattutto con suole in cuoio), quindi meglio farli ricoprire; poi se si intende andare su e giù per le montagne si pensi a un pacchetto freni migliore. Sarebbe fantastico se Toyota proponesse un up grade magari carboceramico.