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6 dicembre 2022

trazione: la Francia pensa in grande

In Europa si stanno ridisegnando gli equilibri.
E comunque non solo nel Vecchio Continente e non solo per l’industria dell’auto.

Chi non se ne è accorto, è perché vive con il prosciutto sugli occhi.

Nel settore automobilistico, la trazione tedesca ha perso motricità.
E allora c’è chi vede una opportunità.

Fatto fuori il Regno Unito, dato agli indiani; relegata alle sole supercar l’Italia; messi Spagna e Portogallo a fabbriche cacciavite; l’unica realtà rimasta con potenzialità è la Francia.

Francia che ha due realtà importanti: il Gruppo Renault e il mega Gruppo Stellantis, entrambe con presenza dello Stato francese.

Fare unire in matrimonio le due sembra essere la desiderata.

Il Gruppo che ne scaturirebbe potrebbe diventare quel panzer che è stata l’industria tedesca degli ultimi vent’anni e che ha portato l’Europa a leader della mobilità individuale su tutti e tre i più importanti Continenti da un punto di vista commerciale. Ma soprattutto potrebbe far uscire dal fango l’automobile europea impantanata più che mai nella transizione e nella mancanza di visione e numeri, oltre che sempre più sotto assedio da forze orientali.

Il pensiero che parte dal cuore della Francia è strategico su scala globale e risulta sia già volato dall’altra parte dell’Atlantico, destando interesse perché permetterebbe una linea Maginot nei confronti dei sempre più temuti cinesi, anche con un’altra presenza.

Avere un Gruppo automobilistico da 10 milioni o addirittura da 16 milioni, garantirebbe non tanto economie di scala ma accesso privilegiato a tutte le catene di fornitura, spiazzando totalmente qualsiasi altro pretendente.

In un mondo odierno dove per tutti non c’è tutto e non ci potrà essere, bisogna pensare in grande. E la grandeur ha trovato così terreno fertile su entrambe le sponde dell’Atlantico. Anche perché in Italia di strategie gran poco se ne parla e se ne sente; in Germania sono in un cortocircuito totale dovuto a dipendenza da Cina e verdi al potere.

 

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