Il risiko dell'auto elettrica
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6 dicembre 2021

grandi partite tra Hyundai e Volkswagen

La partita si fa sempre più complessa. E lunga. Da vero Risiko.
 
L’auto elettrica senza batterie non esiste. Verità lapalissiana, certo, ma necessaria per quanto segue.
 
C’è chi come Hyundai intende comprarle da fornitori e chi come Volkswagen si sta attrezzando con proprie produzioni.
 
Il Gruppo tedesco avrebbe in programma di costruire addirittura sei impianti di batterie: uno in Svezia con Northvolt, uno a Salzgitter con Gotion High-Tech, due tra Spagna ed Europa orientali e altri due in località al momento non note.
 
L’investimento che Volkswagen dovrebbe sostenere è superiore al miliardo per impianto.
 
La corsa sull’auto elettrica vede quindi prendere da parte dei costruttori strade diverse: Volkswagen le batterie le vuole fare in casa; Hyundai comprare fuori.
 
La scelta di Volkswagen è molto pericolosa: non solo per la tecnologia ma anche per i conti economici. Però c’è da raccontare che l’auto elettrica è ancora più dipendente dai chip rispetto a un’auto termica e questo presenta un ulteriore fattore di rischio perché sulle batterie si guadagna poco al contrario dei chip e la carenza dei chip comporta che molte aziende anche di batterie debbano decidere anche loro cosa fare: produrre batterie o chip più redditizi?
 
Samsung non a caso negli USA non mette impianti di batterie ma di chip anche perché nel passato ha perso tantissimi soldi con la produzione delle batterie. E forse per questo il N.1 di Hyundai non vuole rischiare e rinuncia a farsi da solo le batterie. I tedeschi invece che sulla materia poco sanno e per di più sono sempre più arroganti, sembra proprio che non considerino le esperienze di chi ha più cultura in materia. "Abbiamo alcuni limiti naturali nella disponibilità di servizi di pubblica utilità, energia e acqua", ha detto Schmall il responsabile finanziario del Gruppo tedesco, sottolineando anche la necessità per il Gruppo di assicurarsi sufficienti materie prime come litio e nichel e di farlo in un'ottica di sostenibilità sociale e ambientale.

La sfida è appassionante da un lato ma anche molto pericolosa dall’altro perché come sempre si è ripetuto il Gruppo Volkswagen è la più importante realtà europea e quando sbanda, sbanda l’Europa.
 
In più non bisogna sottovalutare l’incastro tra settori lontani con ognuno che deve fare la sua battaglia. E qui c’è uno dei motivi per cui ho sempre detto che l’auto elettrica è rischiosa e pesando vantaggi e svantaggi, i secondi prevalgono.
 
Anche perché su un’auto elettrica ci sono il doppio dei chip di un’auto termica ma anche perché la tecnologia di un’auto elettrica rende tutti troppo dipendenti con un effetto domino pericolosissimo.
 

In più c’è da sapere che le batterie dei veicoli elettrici hanno una durata di conservazione come il cibo: devono essere consegnate alle Case automobilistiche in tempi ben definiti. Le condizioni delle batterie dei veicoli elettrici si deteriorano con il passare del tempo e non possono essere conservate troppo a lungo. Questo è il motivo per cui le aziende di batterie producono meno batterie per veicoli elettrici invece di immagazzinarle e venderle in seguito alle case automobilistiche perché se gli impianti sono fermi come di questi tempi per la crisi dei chip averle in casa diventa un problema. Quindi di questi tempi attenti a comprare auto con le batterie se non si è certi che la produzione sia regolare.
 

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