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28 marzo 2017

Calma sul carburante

Sembra essersi esaurita la spinta all’aumento dei prezzi alla pompa di benzina e gasolio auto innescata dalla decisione presa dai Paesi dell’Opec a fine novembre, di tagliare la produzione di greggio per farne aumentare il prezzo. L’aumento delle estrazioni degli Stati Uniti e il ritorno sul mercato del greggio libico stanno infatti facendo da calmiere. Il confronto dei prezzi medi ponderati del primo bimestre del 2017 con i valori dello stesso periodo del 2016 è comunque ancora influenzato dai rincari che hanno interessato gli ultimi mesi del 2016 e i primi del 2017. In particolare, il prezzo medio ponderato per la benzina nel primo bimestre 2017 è superiore dell’11,14% al valore corrispondente per il periodo gennaio-febbraio del 2016, mentre per il gasolio la crescita è del 15,62%. Questa situazione spiega come il bilancio dei primi due mesi del 2017 si chiuda con un calo dei consumi del 2,1%, ma con un aumento della spesa dell’11,8%.

Costo carburante

Dalla elaborazione condotta dal Centro Studi Promotor sulla sua banca dati sui consumi e la spesa per i carburanti auto emerge infatti che l’esborso degli italiani alla pompa è passato dai 7,301 miliardi del gennaio-febbraio del 2016 agli 8,165 miliardi dello stesso periodo del 2017 con un aggravio per le famiglie e le imprese di trasporto italiane di 864 milioni. Dalla stessa fonte emerge, che quest’incremento è stato determinato da una crescita di 72 milioni del gettito fiscale che è passato dai 5,067 miliardi dei primi due mesi del 2016 ai 5,139 miliardi del gennaio-febbraio scorso (+1,4%). Per la componente industriale l’incremento è invece molto più consistente, in quanto si è passati dai 2,234 miliardi del primi due mesi del 2016 ai 3,026 dei primi due mesi del 2017 con un incremento di 791 milioni (+35,4%).