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26 settembre 2017

Germania svolta sul verde

Al salone di Francoforte la svolta elettrica è stata chiara perché non c'è stato CEO che non abbia parlato e annunciato grandi cambiamenti. Parlando dietro le quinte si capiva però che c’era lo zampino della politica. A seguito dei risultati e dell’importanza assunta dai verdi si è avuta conferma e ci si aspetta ora una accelerazione. Ma bisogna capire che non sarà una rosa senza spine perché questa rivoluzione non sarà indolore. E fatto diciamo strano arriva in un momento dove clienti e Case automobilistiche vogliono e propongono auto non certo “verdi”, i SUV. Veicoli che consumano mediamente un 10-15% in più rispetto a una berlina e che quindi vanno in direzione opposta a quanto molti predicano. Il mondo della politica potrebbe avere quindi un effetto dirompente sulle scelte e questo incute timore perché non essendo tecnici possono prendere fischi per fiaschi. E in un mondo sempre più complesso ciò non va sottovalutato da nessuno.

Il partito dei verdi tedeschi può cambiare la mobilità

La Germania quindi potrebbe avere ancor più un ruolo da prima donna sull’automobile e il suo mondo e secondo alcuni ingegneri ascoltati al salone di Francoforte dietro le quinte preoccupa che questa svolta possa portare a ridurre gli investimenti sui motori a combustione che negli ultimi due decenni sono migliorati del 35% e ancora un 20% possono dare al contrario del sistema ibrido che non è andato oltre un 15%. Ricordiamo che quest'anno ricorre il ventennale dell'alta pressione e dell'ibrido, quindi si possono ricavare dati interessanti. Inoltre c'è da dire che l'aumento dell'autonomia si è ottenuto ad oggi principalmente con l'aumento dell'energia immagazzinata. Il punto è quindi capire cosa si vuole e cosa sia meglio: se provare nuove strade investendo tantissimo e con impegno anche ambientale per i lavori che richiede fissandosi degli obiettivi, oppure perseguire sulla strada dell’efficienza e della riduzione dei consumi non dovendo impiegare altre risorse. Entrando nello specifico bisognerebbe che si facessero bene i conti su quanto costerebbe all’ambiente cambiare infrastrutture, portare l’energia via cavo, cablare città e costruire fonti che producano l’energia richiesta e anche valutare l’impatto degli accumulatori con la consapevolezza che nel mondo si vendono 100 milioni di veicoli e che l'industria ne potrebbe produrre nei prossimi cinque anni solo un 10% di elettrico o elettrificato quando va bene con costi sempre per pochi. Quindi attenzione a far un gran baccano e grandi investimenti perché potrebbe rivelarsi il classico ago nel pagliaio per poi una volta trovato scoprire che la tecnologia fuel cell c'è e che se si continuava nel miglioramento si inquinava meno. 

Un moderno sistema di ibrida plug in: motore a benzina anteriore e motore elettrico con pacco batteria sul ponte posteriore.