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20 settembre 2017

L'auto prende la scossa

L’edizione 2017 del salone dell’automobile di Francoforte rimarrà negli annali sia per le dichiarazioni-promesse sull’elettrificazione sia per il numero di novità presenti: sono state presentate ben più di dieci SUV inedite che arriveranno sul mercato nei prossimi quattro mesi, tre nuove super sportive importanti con innovazioni di non poco conto (su tutte la Project One di AMG-Mercedes che porta addirittura i sedili annegati nella scocca naturalmente tutta in carbonio oltre al motore 1.6 benzina con 4 elettrici di supporto per un totale di 1000 e più cavalli) e diverse berline con addirittura Audi che presenta la A8 con livello 3 di assistenza alla guida che significa poter viaggiare nel traffico fino a 60 km/h senza dover intervenire su volante e pedaliera! Audi si conferma così ancora una volta all'avanguardia della tecnica e questa volta grazie al mantra dell'intelligenza artificiale che sta portando avanti con grandissima caparbietà.

Salone dell'auto di Francoforte: dietro le quinte

I Ceo tedeschi di VW, Mercedes e BMW hanno puntato molto sull’elettrificazione, anche troppo. Perché il motore a combustione negli ultimi vent’anni è migliorato almeno del 30% alla voce consumi ed emissioni e ha ancora tanto da dare, non a caso molti tecnici, e non Ceo, ci hanno confidato che ci sono le potenzialità per migliorare i valori almeno del 20%, che potrebbero andare perse se si guarda altro. Inoltre non deve essere trascurato il tema dei carburanti sintetici a ciclo zero, che potrebbero portare importanti vantaggi con costi inferiori a quelli di una elettrificazione di massa, con anche un minore impatto per l’ambiente (non bisognerebbe pensare a centrali nuove, cablaggi pesanti…smaltimento pacchi batterie). E non bisogna anche sottovalutare che negli ultimi vent'anni il delta di miglioramento tra i motori a gasolio e il sistema ibrido è a netto vantaggio dei primi, si ricorda che quest'anno sono vent'anni dall'introduzione del common rail e dell'ibrido. Ma i Ceo si sa, sono sensibili alla politica e quindi un po’… divagano perdendo di vista i fondamentali. Il Volkswagengate meglio noto Dieselgate ne è un esempio lampante. I motivi di questa svolta “elettrica” da parte di molti manager soprattutto tedeschi sono comunque diversi: ci sono le elezioni a breve in Germania e la Merkel potrebbe vedersi costretta a cercare un dialogo con i Verdi; tecnicamente è diventato semplice fare auto ibride, anche grazie al nuovo cambio della ZF a loro dedicato, sempre made in Germany; industrialmente oggi ci sono meno costi da sostenere e tali costi sono ormai scaricati sul prezzo di acquisto di tali vetture, a differenza di altre soluzioni forse più efficienti e sicuramente più rivoluzionarie ma che necessitano ancora di ingenti investimenti per la loro messa a punto come, ad esempio, l’iniezione ad acqua che, abbassando le temperature, porterebbe vantaggi notevoli. Quando si parla di elettrificazione però bisogna chiarire bene cosa si intende: perché ci sono ibridi semplici del tipo Suzuki ma ci sono anche ibridi complessi come le plug in e nel calderone dell’elettrificazione ci sono pure le elettriche pure. Quindi attenzione a cosa si intende per elettrificazione e non si sottovaluti che se ibride sono, motore benzina o diesel devono avere. Quindi chi afferma che il Diesel è arrivato alla fine della sua vita non tiene conto di questo e del fatto che a livello di Co2 è tuttora il migliore. E sul tema NOX, prima di mettere il diesel sul banco degli imputati, bisogna ricordare che a livello di emissioni è ben più grave l’inquinamento generato dal fuoco a legna dei camini di casa e quello delle caldaie a pallet. A Francoforte ha fatto molto scalpore l’annuncio di Smart sulla svolta elettrica (dal 2020 solo Smart a corrente) ma questo, a dovere di cronaca, si deve al fiasco di questo modello, Italia esclusa. Smart ha cercato con la precedente generazione il successo in Usa ma è stato un flop; ha quindi tentato in Cina, dove è stato un'altro fiasco. Quindi è arrivata la nuova generazione, con la collaborazione di Renault per la quattro porte, ma i risultati non sono stati quelli sperati, sempre mercato italiano escluso che la apprezza molto ma, si sa, di solo Italia non si può vivere. Quindi ecco l’idea di giocare la carta elettrica per cercare di far diventare questo marchio, la "Tesla da città". Un’idea che cade proprio bene in questo momento come il “cacio sui macheroni” perché se, come sembra, la Merkel non farà man bassa di voti dovrà ricorrere al supporto dei verdi che credono molto nelle elettriche e nell’elettrificazione. In poche parole la svolta elettrica ci sarà sicuramente ma molto, molto, morbida e con tanto ibrido perché è difficile che il 90% delle auto possa fare a meno del motore alimentato da benzina o gasolio ma anche perché sempre più tecnici si stanno accorgendo che non è oro tutto quello che…scintilla. E non a caso si inizia a parlare di carburanti sintetici a impatto zero, iniezioni ad acqua…a una nuova generazione di motori a combustione perché il tema smaltimento batterie non è da sottovalutare come è difficile immaginare un’energia elettrica sufficiente per la mobilità, senza dover ricorrere al nucleare o all’uso di carbone o petrolio. Perché la coperta alla fine è sempre troppo corta e quando si entra nello specifico non al bar diventa cortissima. Quindi attenzione a sentire campane che suonano solo per tacciare chi sa perché tutto ciò riguarda noi e le future generazioni e sbagliare comporterà gravissime conseguenze.

Audi Ai