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18 ottobre 2021

Premio Barsanti Matteucci

Al fondatore e presidente di Brembo, Alberto Bombassei, è stato consegnato il Premio Internazionale Barsanti e Matteucci. Un premio giunto alla ventesima edizione, nato per ricordare gli inventori italiani del motore a scoppio che poi venne industrializzato da Nicolaus Otto. Premio tra l’altro nel passato ricevuto anche dal Nobel Gerhard Ertl. Presenti all’evento oltre al Presidente di Brembo, l’ingegner Stefano Jacoponi responsabile sul finire degli anni novanta dei motori del Gruppo Fiat con le fondamentali innovazioni dell’alta pressione sia per i motori diesel sia benzina. Si ricorda il common rail e l’iniezione diretta con turbo, grazie anche alle felici intuizioni di altri grandissimi motoristi del suo team come l’ing. Piccone e l’ing. Hatz. Soluzioni tecniche che hanno permesso di raggiungere in pochissimo tempo un incremento dell'efficienza e delle prestazioni superiore al 30%.

Alberto Bombassei Brembo

Negli anni successivi tali tecnologie hanno fatto registrare ulteriori miglioramenti in virtù del fatto che tutte le maggiori Case automobilistiche del mondo hanno adottato questi contenuti, industrializzati da Bosch. Oltre all’ingegner Jacoponi era presente anche l’ing. Allievi per anni ad di Bosch Italia, azienda tedesca ben radicata in Italia dai primi anni del novecento e che nel Bel Paese, oltre ad una forza lavoro di 6 mila persone, ha rivestito fin dall’inizio un ruolo attivo nel sociale. Dimostrazione concreta dell'impegno nel sociale di Bosch è la partecipazione a questo premio che per l’Edizione 2021 è stato assegnato ad uno dei personaggi più importanti e di successo che l’Italia abbia mai avuto nel settore della mobilità a due e a quattro ruote. In sessant’anni Alberto Bombassei non ha creato semplicemente un’azienda, bensì l’azienda più blasonata al mondo negli impianti frenanti, che assicura sicurezza e prestazioni con un design ricercatissimo, che ha condotto addirittura dischi e pinze ad essere esibiti, mentre prima venivano nascosti dai cerchi. Brembo SpA è sempre importante ricordare che è leader mondiale e innovatore riconosciuto della tecnologia degli impianti frenanti a disco per veicoli. È fornitore dei costruttori più prestigiosi a livello mondiale - di autovetture, motocicli e veicoli commerciali - di sistemi frenanti ad alte prestazioni, nonché di frizioni e altri componenti per il settore racing. Brembo ha inoltre un’indiscussa supremazia nel settore sportivo con oltre 500 campionati mondiali vinti sino a oggi. L’azienda opera in 15 Paesi di 3 continenti, con 26 siti produttivi e sedi commerciali, contando sulla collaborazione di oltre 11.000 persone. Di queste, circa il 10% sono ingegneri e specialisti di prodotto che lavorano nella ricerca e sviluppo. In occasione della consegna del premio al Presidente Bombassei erano presenti anche il governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani ed il senatore Massimo Mallegni, oltre al giornalista Enrico De Vita che ha tenuto un intervento molto semplice e quindi molto chiaro sulla differenza di efficienza tra veicoli con motori termici ed elettrici partendo dalla componente più importante per alimentarli: i contenitori d’energia, alias i serbatoi. In estrema sintesi De Vita ha messo in evidenza come per garantire oggi un’autonomia di 500 km ad un veicolo alimentato a benzina basti un serbatoio da 35 litri per un peso di circa 50 kg mentre per un elettrico sia necessario un pacco batteria da 500 kg. Inoltre ha sottolineato come questi 500 kg si debbano sempre portare appresso anche quando si è scarichi di energia. Essendo di evidenza generale che: maggiore è il peso da spostare maggiore è il consumo di energia si arriva alla conclusione che fino a quando non verrà raggiunta una densità energetica ragguardevole degli accumulatori non si potrà dire che i veicoli elettrici siano più efficienti. Interessanti anche le riflessioni emerse dall’intervento dell’ingegner Allievi di Bosch riguardo alla mobilità di domani che vedrà una netta predominanza dell’elettrificazione in città mentre il motore termico sarà ancora protagonista nei lunghi trasferimenti. Ancora Allievi ha accennato come la produzione automobilistica abbia raggiunti picchi (100 milioni anno) che forse non si ripeteranno. Ma la ciliegina sulla torta l’ha messa comunque il premiato, Alberto Bombassei, ricordando che ad ogni cambiamento corrispondono importanti opportunità da cogliere, con l'inevitabile dovere, però, di valutare attentamente le scoperte e quanto implicano. Il Presidente Bombassei ha sentito il dovere di sottolineare, ancora una volta, il rischio occupazionale che non tutti considerano come dovrebbero, soprattutto se l’idea non trova basi solide da un punto di vista industriale e conseguentemente occupazionale. Durante l’evento è emerso che di genio l’Italia ne ha avuto tanto ma quasi mai è stata in grado di coglierlo appieno. Oltre agli ideatori del motore termico, è stato ricordato Antonio Meucci (telefono), Federico Faggin (chip), Olivetti (pc)…tutte grandissime occasioni perse. La XX edizione del Premio Barsanti Matteucci è stata molto interessante e generosa negli spunti di riflessione che sarebbe auspicabile la politica cogliesse per portare il Paese e i suoi innovatori ad un ruolo più consono nello scacchiere mondiale. Riguardo all’elettrificazione in particolare la politica deve prendere coscienza dell’arretratezza in cui ci troviamo, perché componenti fondamentali come batterie e materie prime ma anche l’energia stessa sono, al momento, patrimonio di altri e non nostro, quindi il rischio di portare il nostro mercato e il nostro Paese alla mercé di altri è più concreto che mai, aggravato dalla possibilità di non far del bene al pianeta.

Al fondatore e presidente di Brembo, Alberto Bombassei, è stato consegnato il Premio Internazionale Barsanti e Matteucci