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14 giugno 2022

Bosch

Bosch è una azienda che da sempre ha saputo guardare avanti. E oggi è ancor più un valore aggiunto. I numeri che dichiara lo dimostrano ma non sono solo i numeri a dire tutto. Bisogna anche ascoltare i manager e questi sono di assoluta eccellenza. 78,7 mld di euro il giro d’affari, fatturato in crescita del 10,1%, incremento dell’ebit a 3.2 mld rispetto a 2 mld: i numeri di Bosch del 2021 sono ancora una volta impressionanti. Forte di oltre 400 mila dipendenti nel mondo e quattro divisioni strategiche che spaziano dalla mobilità all’industrial tech, dall’energy building fino al consumer goods, Bosch è un radar importante anche per capire il vento che soffia nel mondo e in Italia, grazie alla sua divisione che conta 5800 dipendenti e un fatturato di 2,4 mld, in crescita addirittura del 20%.

Bosch 2022 Milano conferenza stampa bilancio

La divisione mobility solution a livello globale rimane la più importante con 45,3 bn (+7,6%), seguita dalla consumers goods, 21 bn (+12,6%), dall’industrial tech con 6,1 bn e dall’energy and building con 5,9 bn che si preannuncia come quella dal potenziale di maggiore crescita perché pilar fondamentale dell’efficientamento energetico degli immobili sempre più vitale grazie principalmente a caldaie e pompe di calore ma anche pannelli solari che permettono un taglio dei consumi del 30%. La forza di Bosch si esprime grazie al continuo supporto e sviluppo dell’area r&d che vede quasi 3 mila nuove assunzioni ma anche a una squadra di manager altamente professionali. A proposito di dipendenti: il lavoro in remoto rimarrà per i ruoli che lo consentono e potrà andare anche ben oltre il 50%. Nonostante il difficile contesto globale, l’azienda ha raggiunto un ottimo risultato in tutti i settori di business. In Italia, il Gruppo Bosch è attivo con 20 società e 4 centri di ricerca, con un organico di oltre 5.800 collaboratori. “La crescita significativa del 2021 di Bosch Italia ci spinge con fiducia e impegno verso le nuove sfide future. Lo conferma l’andamento positivo registrato nel primo trimestre di quest’anno” - ha dichiarato Renato Lastaria, General Manager del Gruppo Bosch in Italia. Le previsioni complessive per il 2022 sono difficili poiché condizionate da una situazione mondiale molto incerta sia a livello geopolitico, che comporta la scarsa fornitura di materie prime, prezzi e mercati volatili, sia a livello sociale con gli effetti dello spettro della pandemia. “Certamente dobbiamo considerare i fattori di incertezza che ancora permangono e, allo stesso tempo, continuare a perseguire con responsabilità il nostro obiettivo di offrire prodotti e soluzioni tecnologiche nel rispetto dell’ambiente. La digitalizzazione, l’efficienza energetica e la sostenibilità costituiscono il nostro core business, per questo il Gruppo sta investendo, dalla mobilità al riscaldamento, in tecnologie per la neutralità climatica come l’elettrificazione e l’idrogeno” - ha concluso Lastaria. Renato Lastaria General Manager di Bosch Italia è ben conscio dell’incremento del costo delle materie prime e porta come esempio il prezzo dell’acciaio triplicato rispetto al 2020. Prevede una domanda stabile per il 2022 e un rallentamento nel 2023. Renato Lastaria non prevede che nel prossimo futuro i prezzi di petrolio e gas scenderanno. L’idrogeno viene visto come la grande opportunità da cogliere soprattutto se legato al solare, anche per i Paesi dell’Opec. Bosch investirà nei prossimi tre anni ben 10 mld nella digitalizzazione che svolgerà un ruolo importante anche sulla gestione e quindi sull’efficientamento. Lo stabilimento di Bari si sta adoperando anche per l'elettrificazione delle bici, asse che potrebbe diventare rilevante. Camillo Mazza, responsabile automotive Italia mobility solutions vede un veicolo sempre più personalizzato, automatizzato, elettrificato e con software e servizi a favore del suo utilizzatore anche da poterne usufruire in un secondo tempo e per questo ha creato una business unit specifica. In Europa si prevedono 30 gigafactory per batterie ad alto voltaggio per un giro d’affari di 50 mld ma attenzione che ci saranno anche i carburanti sintetici e l’idrogeno con camion a celle a combustibile. Sulla mobilità si guarda in tutte le direzione invocando sempre la neutralità tecnologica. E’ stato intensificato il supporto al cliente Stellantis che dopo il suo riassetto strategico è attivo in Italia con oltre 20 marchi. La divisione Aftermarket ha recuperato la perdita dell’anno precedente e c’è sostegno costante ai centri Bosch Car Service, Autocrew e ai ricambisti partner. La divisione Consumer Goods nel 2021 è cresciuta a doppia cifra e l’area elettrodomestici BSH forte di prodotti a basso consumo energetico ha aumentato le quote. Marco Boselli responsabile divisione termotecnica cita che un ¼ dell’inquinamento arriva dagli immobili. Il 52% delle caldaie in Italia è vetusto, solo cambiandole si risparmia un 30% che può salire se abbinate anche a pompe di calore e pannelli solari o fotovoltaici. Inoltre sottolinea che le caldaie di ultima generazione possono già funzionare con una miscela al 20% di idrogeno e che nel 2025 arriverà sul mercato la prima caldaia 100% a idrogeno. Presto dovrebbe partire anche una struttura di consulenza e supporto agli installatori che potrebbe rivelarsi un driver importantissimo per ottenere il meglio da un punto di vista energetico per ogni singola abitazione, perché come non tutti gli uomini sono uguali anche per le abitazioni ci sono importanti differenze e non vi è migliore soluzione ma soluzione più appropriata per ognuno. Bosch è una fondazione e quindi non è solo business. Si occupa e tanto anche di sociale. Bosch Italia con Itaca Onlus ha messo a punto un progetto di coesione dopo l’isolamento legato alla pandemia che ha visto più di 1 milione di persone ritirarsi della vita sociale. #UnaBuonaRagione in occasione del tour di Marco Mengoni vedrà una serie di attività sul benessere mentale, valore imprescindibile per una società migliore. Mantra da più di cent’anni del gruppo Bosch.

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