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11 marzo 2019

Cina al semaforo rosso

Il mercato automobilistico cinese, il più grande al mondo, sembrerebbe alla vigilia di un grande cambiamento. C’è stagnazione e molti pensano che ci saranno fallimenti e accorpamenti. In primis ne sembrerebbe convinto il N.1 di Geely, nonché proprietario di Volvo, che in occasione di un discorso alla vigilia dal congresso nazionale ha mostrato preoccupazione per la situazione attuale. Il Congresso del Popolo pensa a come agire contro il rallentamento economico e sembra voglia assicurare redditi più alti ai giovani e nelle aree rurali. Volkswagen quindi non a caso parte con il piano Jetta per andare incontro a una clientela che meno potrà spendere. Per soddisfare la mobilità in queste aree e dare ai giovani un’auto che rimane un sogno, Volkswagen lancia con il partner cinese FAW il marchio Jetta per modelli il cui costo sarà anche sotto i 10 mila euro.

Mercato auto Cina 2019

Il programma Jetta di Volkswagen-FAW non prevede auto elettriche, perché costano e non sono per tutti. Molti sono convinti che questo nuovo marchio possa avere fortuna al contrario dei tanti altri. Chang’an Automobile, First Automobile Works, Dongfeng Motor Corporation, Shanghai Automotive Industry Corporation e Chery Automobile sono tra le più importanti ma ci sono voci che alcune non possano continuare a vivere da sole. Potrebbero alllearsi con SAIC che ha stretto alleanze con Volkswagen e General Motors ed è piena di sottomarche. Geely ha Volvo, una quota in Daimler, produce i London Taxi...Chery ha una partecipazione con il gruppo Jaguar-Land Rover. La Brillance ha un accordo con BMW e Toyota. In Corea quando scoppiò la bolla la Tigre pi+ aggressiva era Daewoo. Oggi c'è chi guarda in Cina a chi la possa rappresentare ma anche a chi sia Hyundai che ha preso tutto è creato poi un polo di riferimento in tutto il mondo, in solo vent'anni.