Cobalto
A proposito di...
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8 maggio 2018

mani sporche sulla mobilità elettrica

L’automobile elettrica necessita di potenti batterie per muoversi.
 
Per assicurare autonomia e durata i pacchi batteria di un’auto elettrica abbisognano di cobalto.
 
Così da un po’ di anni si assiste alla "corsa al cobalto" o meglio alla "guerra sul possesso del cobalto", con mosse strategiche da parte di tutti che merita conoscere per capire che sull’auto elettrica la partita si sta facendo davvero pesante.
 
Ci sono gli speculatori attratti dal facile guadagno: negli ultimi due anni il prezzo del cobalto è passato da 32 mila dollari a tonnellata a ben 75 mila! Permettendo un +100% a chi ha investito su questo metallo o su compagnie legate ad esso!
 
Poi vi sono i produttori automobilistici legati agli investitori che cercano di tranquillizzarli sul tema auto elettrica e materie prime per farle, affermando che ne servono e ne serviranno di materie prime rare sempre meno! Anche di cobalto!!! Ieri ad esempio, il patron di Tesla, Musk, è proprio uscito su questo tema affermando che di cobalto ne usa per gli accumulatori delle sue Tesla sempre meno. Ma attenzione che quando si chiede quanto ne usa di cobalto, lui e nessuno risponde. Solo per capirci: abbiamo chiesto ad Audi e a Jaguar che stanno lanciando i due primi loro SUV elettrici quali saranno i fornitori dei pacchi batterie e nemmeno quello ci hanno detto!!! Perché sul tema c'è davvero tanta...mobilità, diciamo così.
 
E non a caso le Case automobilistiche cercano accordi con tutti per garantirsi un prezzo fisso per almeno cinque anni così da poter tenere il costo dell’auto elettrica certo, perché il rischio non remoto è che possa aumentare di anno in anno anche di una 15-20%! A tale proposito gli uffici legali delle Case automobilistiche di questi tempi sono carichi di lavoro come non mai perché non ve giorno che non preparino contratti con fornitori di materie prime, batterie…che poi però pochissimi arrivano alla firma perché essendoci tanta volatilità e tanti acquirenti, nessuno vuole o riesce a dare garanzie sul lungo tempo.
 
E infine c’è anche da tenere ben presente che il cobalto sulla terra è distribuito in pochi Paesi quindi alcuni Stati stanno pensando a come prenderlo per poi gestirlo pro domo loro perché non serve solo alla mobilità elettrica.
 
Insomma dietro all’auto elettrica e alle materia prime per farla ci sono tantissimi interessi e attori con un finale che potrebbe rivelarsi drammatico. 
 
Giusto per entrare un po’ più nel merito, fino a pochi anni fa un kg di cobalto era necessario ogni kw, con le batterie Ncm (a Nickel Cobalto Manganese) mentre quelle Nca (con Nickel Cobalto Alluminio) ne usavano molto meno ma sempre un bel po'. Oggi si narra di centinaia grammi sempre per kw. Quindi un passo avanti importante sembra sia stato fatto. Ma su una grande auto elettrica come la Tesla, la nuova Audi E Tron, la Jaguar I Pace, significa averne bisogno sempre di tanto e considerando che il Congo ne mette sul mercato circa 100 mila tonnellate l’anno non tutti lo potranno avere.
 
 

 

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Andrea 8 maggio 2018 alle 9:38
Non c'è chiarezza su tanti aspetti dell'auto elettrica, mi convince ogni giorno di meno
Ale 8 maggio 2018 alle 9:47
Di questi materiali pregiati in natura non ci sono giacimenti inesauribili quindi in futuro si avranno pure problemi di approvvigionamento
carlo 8 maggio 2018 alle 10:33
tema caldo con tanti interessi in gioco come evidenziato ma vorrei aggiungere anche il problema dello sfruttamento delle persone nelle miniere e su cui molti si stanno interrogando
milano 8 maggio 2018 alle 10:34
dalla corsa all'oro nero a quella sul cobalto il passo è breve
ernesto 8 maggio 2018 alle 10:35
hanno messo sull'auto elettrica tutti il carro davanti ai buoi
Gianni 8 maggio 2018 alle 11:08
Così i prezzi saranno sempre più alti, ma chi se le compra queste auto elettriche??
Angelo 8 maggio 2018 alle 11:16
Il guaio è che quasi tutto quello che riguarda l'auto elettrica è in mani cinesi...
matteo 8 maggio 2018 alle 11:17
Ma le batterie al litio sono già superate?
Guido 8 maggio 2018 alle 12:03
Gran parlare di elettrico sui giornali e sui media ma troppi problemi e interessi economici sono in gioco e noi automobilisti siamo in balia dei grandi player mondiali
Maxi 8 maggio 2018 alle 12:05
Per il momento meglio ancora la cara, vecchia Panda a 7.400 euro....
Giovanni 11 maggio 2018 alle 19:56
Come se per la benzina della Panda, non ci fosse sfruttamento, guerre e inquinamento dei mari e dell’aria, per poi bruciare questo fossile con motori che hanno rendimenti tra il 25 - 30% mentre con un motore elettrico il rendimento e del 90%. Basta questo dato per far capire che il motore endotermico almeno come lo conosciamo avrà breve vita ancora
Overmobility 23 maggio 2018 alle 12:25
Cortese Giovanni, attenzione che bisogna calcolare anche il consumo dell'inverter che su un'auto non è poco considerando le potenze in gioco e poi la gestione dei pacchi batteria. Pensi solo a un pacco da 300-500 kg come quelli in uso sulle auto elettriche, alla loro produzione e al loro smaltimento. Consideri ora quanto le dura una batteria di un cellullare e quanti ne ha cambiati negli ultimi quindi anni. Consideri i materiali interni nelle batterie (cobalto e litio) che non sono facili da recuperare nello smaltimento e che non abbondano. Rifletta sul petrolio quanti oggi i soggetti a gestirlo (arabi, americani, nord europa, russia...) mentre sulla mobilità elettrica quanti in meno. Insomma, cerchiamo di vedere nel complesso, perché di punti da analizzare tanti ce ne sono e non sempre una strada si può rivelare migliore di un'altra se non la si vede tutta.