Auto elettrica
A proposito di...
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7 luglio 2019

auto elettriche e consigli d'uso

10 automobili di diverse marche. 

10 mila chilometri percorsi, d’estate, d’inverno, in primavera e in autunno. 

Questo è quanto abbiamo fino ad oggi fatto, con automobili a trazione elettrica. 
 
La prima cosa che abbiamo capito è che non basta avere un solo cavo per la ricarica. Non solo perché ce ne vogliono di specifici ma soprattutto perché ci è capitato più di una volta che durante una ricarica non si sia sganciato! Quindi si è dovuto lasciarlo attaccato alla colonnina di ricarica per poi passare a riprenderlo.
 
La seconda considerazione è ancora sui cavi: fondamentale è averne di lunghi in quanto non è raro che raggiungere una presa richieda parecchi metri, quindi averne uno di almeno cinque metri non è esagerato. Ci sono colonnine poste in modo tale che inserire il cavo, soprattutto se la presa dell’auto è sul posteriore, non è facile né tanto meno veloce. E' consigliabile pertanto avere anche un ombrello in auto, perché l'operazione di non è di pochi secondi e se piove il rischio di bagnarsi è alto. Pensare a mettere delle tettoie sopra le colonnine è chiedere troppo?
 
La terza è che fare il pieno richiede molto tempo perché l’ultima parte delle carica è lenta. All’80% si arriva relativamente veloci, oltre ci vuole molto più tempo. 
 
La quarta è che non c’è un prezzo fisso sul costo della corrente. Se si ricarica a casa si pagano 20 centesimi a KWH, in alcune colonnine veloci anche cinquanta centesimi, più del doppio. Bisogna, inoltre, porre attenzione nella scelta perché alcuni aumentano la tariffa in base al tempo che si occupa la colonnina: una follia.
Giusto per dovere di cronaca poniamo in evidenza che: con il costo di cinquanta centesimi a kwh le auto Diesel sono più convenienti.
 
La quinta considerazione è che la guida di un’auto elettrica richiede un cambio di abitudini. In autostrada viaggiare a 110 e a 130 km/h fa cambiare l’autonomia in modo sensibile. Fondamentale è sfruttare in città o in statale le fasi di rallentamento, imparando a rilasciare l’acceleratore per tempo, così da attivare al meglio la funzione generativa. Attenzione anche a questa: non è come tutti dicono che in discesa si ricarica alla grande. C’è sì un recupero ma non tale da far gridare al miracolo. Sempre alla guida il peso maggiore si sente, i freni sono più sollecitati e la resa non è uguale a quella delle auto a benzina o gasolio ed è fondamentale tenerne conto. Sempre sul peso: tutti dicono che c’è il baricentro più basso. E’ vero ma la massa è tanto più elevata, quindi le gomme sono chiamate a fare "gli straordinari" e quando le si mette sotto stress ci si deve preparare anche a reazioni straordinarie. Con una elettrica un pneumatico in curva è uscito dal cerchio! Sempre sulla guida, bisogna fare attenzione in montagna, in fase di sorpasso a volte si ha più potenza altre meno: dipende dalla temperatura delle batterie e da quando si innesta il livello di protezione. Ci vorrebbe una spia che avvertisse quando si ha tutta la potenza e quando no, per non trovarsi in una fase di sorpasso con meno cavalli a disposizione, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso. 
 
La sesta riguarda il clima. Quando fa molto caldo ma anche quando fa molto freddo scordatevi l’autonomia di quando il clima è mite. Abbiamo constatato che si può ridurre anche del 30-40%.
 
La settima scoperta è sul posteggio prolungato. Se la si lascia una settimana o anche di più non abbiamo mai trovato l’autonomia che avevamo lasciato. L’auto elettrica, anche se ferma, sembra perdere sempre un po’ di energia. 
 
L’ottava non è un’altra meraviglia e riguarda l’abitabilità e la funzionalità. In questi anni tutti hanno sempre detto che l’auto elettrica avrebbe offerto più spazio di un’auto a benzina o a gasolio. A misurare tutte quelle provate non è mai venuto da gridare al miracolo. 
 
La nona è tra le più spiacevoli.  Durante un viaggio ci siamo dovuti fermare a fare la ricarica. Per quindici minuti l’auto era come "in protezione" e non consentiva la ricarica. 
 
La decima e ultima riguarda le colonnine super potenti: una ricarica all’80 % richiede ben più di mezz’ora quindi un viaggio lungo necessita di tempi non ancora da tutti accettabili.

 

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