Jeep Renegade plug in
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7 febbraio 2022

ibride plug in, forse la UE finalmente si muove

E’ da anni che lo si ripete come un mantra: le automobili ibride plug in hanno consumi ed emissioni reali molto ma molto lontane dal dichiarato.

 

Ora, finalmente, sembra che l’Unione Europea se ne prenda carico e intenda rivedere gli attuali sistemi di verifica dei consumi e della CO2 emessa dalle automobili plug-in, introducendo fattori di calcolo più seri.

 

L’introduzione però di questi nuovi sistemi di omologazione dovrebbe avvenire a partire dal 2025, quindi ancora per ben tre anni si potrebbe vivere fuori dalla realtà.

 

La nuova metodologia dovrebbe essere discussa il 22 febbraio.

 

Ricordiamo che un’auto plug in viene venduta con consumi medi di 50 km/l e emissioni attorno ai 48 g/km, in linea generale, ma attenzione: su una percorrenza continua di 100 chilometri le ibride plug in possono arrivare a consumare ed emettere tre volte il dichiarato, quindi andare anche ben oltre i 160 g/km di Co2 sui modelli compatti, per le grandi anche ben oltre i 200 g/km.

 

E giusto per comprendere meglio: una plug in a benzina ha un 30-40 % di emissioni e consumi in più rispetto allo stesso modello ma con motore a gasolio senza supporto ibrido!

 

Il problema tra il dichiarato e il reale dei consumi e delle emissioni non è di poco conto perché oggi molte aziende e anche privati scelgono le nuove auto tenendo in grande considerazione queste voci. Ebbene, questa discrepanza tra dichiarato e reale rientrerebbe nella tematica del greenwashing e sarebbe anche ora che su questo problema ci fosse una attenzione maggiore dei regolatori e non solo da loro.

 

Certo è che tutti escono molto male da tutto: l’Europa che aveva introdotto i nuovi cicli WLTP che non sono risultati all’altezza; le Case automobilistiche che non hanno fatto nulla per avvertire di queste problematiche; la stampa che non è più cane da guardia da tempo; i consumatori troppo attratti dall’apparenza che non fa rima con sostanza.

 

Alla fine la corsa da parte dei più a professarsi amici dell’ambiente porta dritti nella giungla dove il più forte domina a scapito di tutto l’ecosistema con tra l’altro anche ripercussioni sociali non indifferenti perché non si sottovaluti neppure che le ibride plug in hanno tecnologie e componenti non certi made in Europe.

 

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