Tavares 2023 Automotive Cells Company (ACC)
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31 maggio 2023

grandi sfide: prima giga factory made in Europa

Stellantis, insieme a TotalEnergies e Mercedes-Benz, ha inaugurato la gigafactory di Automotive Cells Company (ACC) per la produzione di batterie situata a Billy-Berclau Douvrin, Francia, la prima delle tre previste in Europa. 
 
La capacità produttiva iniziale di 13 gigawattora (GWh) è destinata ad aumentare fino a 40 GWh entro il 2030.

Giusto per capirci meglio, tutti: Hyundai Motor Group con il colosso delle batterie coreane LG ha siglato un accordo per uno stabilimento di produzione batterie negli USA. In questo accordo è emerso che la capacità è di 30 GWh che assicura batterie per 300 mila auto. Quindi l'operazione di Stellantis con Mercedes nella fase iniziale non andrà oltre le 130 mila auto annue e nella fase massima arriverà a 400 mila. Ora, ricordando che per decenni l'auto più venduta in Europa era la Golf e ne venivano prodotte ben più di 600 mila l'anno, ognuno si faccia una chiara idea. Infine ultima informazione a latere, l'investimento dei coreani negli USA è di 4,5 mld di euro, qui in Europa non si è capito ma più o meno sarà simile. Calcolando le auto che servirà, significa che verrà più o meno ammortizzato in dieci anni con un ricarico di circa 2 mila euro a vettura. 
 
Tornando all’impianto industriale Automotive Cells Company (ACC) realizzerà batterie agli ioni di litio ad alte prestazioni con un’impronta di CO2 si dice minima. Ma quanto non si sa. 
 
Carlos Tavares, Ceo di Stellantis ha dichiarato che da parte dell’Unione europea: “Sarebbe ragionevole proteggere almeno in modo decrescente l’industria europea dell’automotive dalla concorrenza straniera, in particolare cinese”. 
 
Tavares ha specificato che in questa fase “i regolamenti europei risultano favorire i concorrenti asiatici, e che per questo servirebbero delle protezioni da parte Ue almeno fino a quando non si sarà ristabilita una parità di condizioni”.
 
L’atteggiamento di Tavares ricorda molto quello di Calvet, ex N.1 di PSA (Peugeot, Citroen…) degli anni ottanta quando l’industria automobilistica europea si sentiva sotto attacco da quella giapponese. 
 
All’epoca è importante ricordare che il primo ministro inglese aprì le porte ai giapponesi e la conseguenza fu che PSA si trovò in forte difficoltà perché più presa dal protezionismo che dal prodotto, che poi fu quest’ultimo a salvarla con il modello 205. 
 
Ciò lo ricordiamo perché da sempre nell’industria automobilistica ogni volta che un grande capo ha chiesto protezionismo ci sono stati periodi di forte crisi, quindi non si può e non si deve essere concordi con il Tavares pensiero.  
 
Anche perché sarebbe più importante che venisse presa maggior coscienza da parte di tutti proprio sul prodotto che si va a fare, le batterie.
 
Negli Usa tutti gli impianto in costruzione hanno partnership con i grandi player del settore cinese o coreani, qui invece così non sembra. 
 
Inoltre non si parla di quali tecnologie pensano di utilizzare e anche di come pensano di comporle. Le cilindriche? NMC? 
 
Nella comunicazione di questo passo strategico per Stellantis ma anche per tutta l’Europa emerge la consapevolezza che la chimica delle batterie è in continua evoluzione e che Stellantis sta esplorando tutte le tecnologie disponibili, come quelle allo stato solido di Factorial e le batteria al litio-zolfo di Lyten ma sono gocce nell’Oceano. E’ quindi auspicabile che si guardasse un po’ più lontano, insomma, senza inventarsi nulla, cercare qualche accordo con chi nel settore non si inventa ma ha tradizione trentennale. Come hanno fatto gli USA. E quindi questo dovrebbe semmai sottolineare Tavares.
 
Se non si parte da questo concetto, il rischio è davvero elevatissimo e tra l’altro mettere delle protezioni porta ad incrementarlo ulteriormente. Pensate solo se arrivasse una tecnologia più performante in termini di peso, costi e capacità di immagazzinamento energia e che in Europa non potesse entrare: l’Europa si troverebbe a perseguire un prodotto meno performante con il risultato finale che diventerebbe anche tutta la mobilità meno efficiente e finirebbe fuori mercato non solo nell’auto ma anche in tanto altro. 
 
Quindi attenzione e occhi ben aperti ma anche porte aperte. 

 

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