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30 luglio 2018

uomini soli al comando: adesso c'è John Philip Jacob Elkann

John Elkann oggi è un uomo solo al comando. 
Ma soprattutto è il primo della dinastia Agnelli con un carico sulle spalle mai avuto prima da nessun’altro Agnelli. 
 
Non solo perché è il primo a essere il primo presidente Ferrari ma anche perché ha da gestire il Giano bifronte FiatChryslerAutomobiles. Un mostro debole nella parte Fiat come numeri di vendita, prodotti e incassi; forte nella seconda, quella Chrysler, nelle medesime voci sopra menzionate.
 
Fiat ha in più anche il problemino che opera in un mercato più difficile e gestito da una politica schizzofrenica che non aiuta complici gli stabilimenti sparsi in un territorio dove il nazionalismo è sempre più presente (Italia, Polonia, Serbia…).
 
In più John Elkann si trova con una Fiat indebolita nella progettazione se si pensa ai tempi d’oro del Centro Ricerche Fiat e con un baricentro tecnico spostato molto su Modena che ha i suoi vantaggi ma anche svantaggi perché da là di idee per auto popolari non ne arrivano. E questo è fonte di pensieri. 
 
Come quelli se seguire alla lettera il piano impostato da Marchionne o valutare opzioni B. La Nuova Panda e la sua omologa Jeep ad esempio dovranno essere fatte dove è stato deciso da chi non c’è più o…???? Tra Pomigliano e Polonia???
 
E del problema degli stabilimenti legati ai motori? Quanto le quote del diesel rimarranno ancora importanti? Pratola Serra e Cento sono nel mirino. 
 
Quindi il polo del lusso: quali destini dare a Alfa e Maserati. E a riguardo di ciò c’è anche il tema dei dazi a pendere come la scure di un boia. E bisogna anche scegliere per bene su quali modelli puntare, perché se GTV si farà non sarà un modello Alfa dai volumi rilevanti. BMW Serie 4 coupé e Audi A5 coupé ne sono dimostrazione, vendono più le versioni wagon e 4porte coupé. John Elkann ama anche Lui le Alfa, quando aveva meno pensieri guidava le GTA. 
 
C’è poi il tema 500 come farla evolvere e in quali stabilimenti tenerla, se in Serbia e in Polonia.
 
FCA si trova in Europa a dover prendere decisioni pesanti e oggi dipendono da John Elkann. Il piano presentato da Marchionne non può essere considerato come intoccabile, anche perché come Lui stesso diceva il mondo corre così veloce e con inediti cigni neri che bisogna essere pronti ai cambiamenti. E quello di Marchionne per John Elkann è stato un vero cigno nero.
Marchionne ha dato un calcio al motore diesel, che ha fatto la fortuna dell’industria automobilistica europea e di Fiat in particolare: mandarlo a bagno è davvero mossa giusta? Anche perché si parla molto di elettrificazione e auto elettriche a livello politico ma l’ingegneria non è convinta e non a caso molti costruttori tornano a parlare di fuel cell. Che comunque non sarà immediata come l’eventuale elettrificazione. Oggi infatti pochi sottolineano che nel mondo si producono qualcosa come quasi 100 milioni di veicoli ogni anno mentre i veicoli elettrici non raggiungono nemmeno il 2%! Lo scorso anno di automobili elettriche ne sono state prodotte 1 milione. Anche auspicando che ci sia un cambiamento radicale e rapidissimo è comunque difficilissimo pensare che si possa raggiungere volumi almeno del 30%, quindi abbandonare o ridurre la produzione di benzina e o diesel può rivelarsi trappola letale. E non si sottovaluti che le elettriche di cui si parla sono tutte premium e costano 3 volte tanto una normale, quindi vanno sempre nella direzione di dare mobilità individuale solo a pochi eletti. Manley parla di Jeep elettriche ma Jeep è marchio premium e un po’ ci possono anche stare, ma fare una Fiat elettrica quanto senso ha? Forse sarebbe il caso di lanciare Lancia come brand esclusivamente elettrico! E con Iveco? C'è l'opportunità della crescita consegne a domicilio nelle grandi città: significa più richiesta di mezzi...
 
Insomma, attenzione alle prossime mosse di John Elkann perché potrebbero portare anche in Paradiso. Sempre che Manley non tiri fuori un coniglio dal cappello prima e a FiatChrysler si aggiunga qualcun altro ma in tempi brevi perché se no l’uomo solo al comando deve portare Fiat dove il vento le arrivi da poppa perché oggi oltre a essere un uomo solo al comando è anche un uomo che non può dettare legge sull’altra parte e questo è un altro problemino di non poco conto che non piace ai grandi comandanti.

 

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