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3 giugno 2019

scelte dell'industria dell'auto

 Per decenni l’industria dell’auto è stata votata al raggiungimento dei grandi numeri. Tutti erano impegnati a fare più produzione che significava più incassi e più utili. Per decenni tutto girava attorno al prodotto che era principalmente a benzina o gasolio. 
 
Da due anni si parla invece più di servizi, di opportunità, di nuovi protagonisti. Volkswagen ad esempio ha aggiunto ai tanti brand e divisioni quello Moia, PSA Free2move…che altro non sono che mere strutture fornitrici di servizi. 
 
Guardando al presente si vede un mondo proiettato al cambiamento complice pure l’elettrificazione che sconvolge le fabbriche e anche le aziende. Oggi l’elettronica, la mecatronica, la chimica prevalgono sulla meccanica. 
 
Chi pensa che tutto ciò azzererà l’automobile come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi però si sbaglia, perché in alcune aree del pianeta i fondamentali rimarranno quelli del veicolo benzina e diesel a guida umana sia per la mancanza di infrastrutture ma soprattutto perché non tutti si potranno permettere rivoluzioni che non è detto portino miglioramenti. Perché è tutto da dimostrare che l’auto a trazione elettrica impatti meno di quella a benzina o gasolio ma anche che ci siano le materie prime sufficienti per farla e anche soldi per mantenerla, in quanto costa non poco. E il suo successo infatti è legato molto agli incentivi. Bisogna poi tenere ben presente che un’automobile a benzina o gasolio quando fa rifornimento nulla disperde mentre una elettrica si.
 
L'industria automobilistica ha investito quasi 10 miliardi di euro in elettromobilità nel 2018 - il doppio rispetto al 2017 e otto volte in più rispetto al 2016. 
 
Andando a spulciare bilanci e comunicati sembra che dal 2015 al 2017 Daimler abbia speso 2,5 miliardi di euro in progetti finalizzati alla produzione di veicoli a batteria pura o auto ibride e l’anno scorso ha aggiunto altri 2 miliardi di euro. BMW sembra abbia messo sul piatto un po’ più di 3 miliardi e attenzione, attenzione, Renault 1 miliardo. Ma nonostante ciò è quella che più si pensa abbia investito sull'elettrico! E forse anche per questo i giapponesi se la sono un po' presa. C’è poi da sottolineare che molti soldi investiti sono andati su Cina e India ma soprattutto che i veicoli elettrici a fronte di prezzi alti diano bassi introiti. Per questo sono in molti a sostenere che l’auto elettrica dovrà essere finanziata con i ricavi delle auto a gasolio e benzina e che gli utili dell’industria automobilistica non saranno più come quelli di una volta. 
 
 Quindi quello che è appare certo è che nessuna soluzione si imporrà.  Convivranno con molti sacrifici e altrettanti malumori diverse soluzione e la certezza è che regnerà il caos.

 

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