Auto Shanghai  2025
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29 aprile 2025

salone dell'auto di Shanghai: una nuova era si annuncia

Più di 1000 espositori.
 
Oltre 300 mila metri quadri. 
 
Il salone dell’automobile di Shanghai, in pieno svolgimento, mostra numeri incredibili.
 
La Cina, primo mercato automobilistico al mondo, con oltre 26 milioni di auto vendute lo scorso anno non ha rivali. E attenzione: i marchi europei presentano le loro novità cercando di tenere il passo con quelli locali ma sono sotto risultato: nel 2020 avevano il 62% delle vendite, oggi sono scesi al 40%! 
 
Gli europei Volkswagen, Audi, Mini, Mercedes e tanti altri son presenti con molte proposte ma c’è da dire che faticano sempre più anche perché i brand di casa hanno letteralmente occupato e continuano ad aumentare la loro presenza anche per novità importanti in tutti i settori: dalle city car ai suv. E non solo. BYD poi vuole entrare prepotentemente nel settore del lusso e con il modello Denza Z mette nel mirino Porsche ma con un prezzo molto aggressivo, si parla di circa 40 mila euro. Meno della metà di una Cayman. E attenzione: la Denza Z adotta lo steer-by-wire, un innovativo volante ripiegabile in caso di incidente, e la piattaforma tecnica Disus-M per la gestione dell'assetto e della dinamica di guida. In poche parole non è solo stile ma anche sostanza. A proposito di stile, quello della Denza Z è di Egger, l’ex designer Alfa e Audi che ha disegnato la Mito ma anche la A6 e che apprezzava Scaglione il papà della mitica Alfa Romeo 33. 
 
Tutti, nessuno escluso cerca di attirare l’attenzione. Perché il rischio davanti a tanto è di non esserci pur essendo presenti. 
 
Bmw, ad esempio, con il suo prototipo Vision Driving Experience ha usato una vernice auto-illuminante cioè con pigmenti fotosensibili che si illuminano con la luce naturale mentre al buio variano dal giallo pallido al fluorescente a seconda della carica. Nella parte posteriore poi c’è una pellicola sensibili ai raggi UV che varia tra il giallo, l’arancione e il rosa. Cattura per il colore, in BMW parlano che dispongono di un super cervello per gestire la dinamica dei veicoli, raccontano dell’imminente lancio della loro berlina elettrica ma non sfondano. Audi cambia il logo per segnalare che le sue auto in Cina sono proprio per il mercato cinese. Ma dietro questa scelta c’è anche l’idea di ridurre i rischi che le Audi per la Cina finiscano in altri mercato ed essendo più competitive come prezzi diventino più attrattive di altre Audi prodotte negli Usa e nella UE. Mini che produce la sua elettrica in Cina è attaccata dalla 5 elettrica in Europa e ha il tema dei dazi da scontare. Insomma, l’industria europea è in difesa e cerca di buttare la palla lontano ma senza punte di spicco.  
 
In Cina sono più avanti e sono affascinati dai robot, dagli umanoidi. E pensano che possano arrivare presto per svolgere molti compiti degli uomini. Il robot umanoide "Iron" di Xpeng è stato una delle attrazioni più sorprendenti del Salone dell’Auto di Shanghai. Con un’andatura migliorata e movimenti sempre più naturali, l’umanoide Iron ha sfilato tra i visitatori, salutando il pubblico e mostrando i progressi della robotica "made in China" che molti prevedono a breve permetterà di migliorare non solo la qualità ma anche il prezzo dei prodotti made in china, così da renderli imbattibili. Come se già non lo fossero.
Insomma, l'industria occidentale è tutta sull'auto e sul marketing, quella cinesa spazia anche in più settori compresi i promettenti umanoidi.
 
I cinesi stanno diventando sempre più lepri. D’altronde loro corrono e hanno numeri impressionanti: In Cina nel 2024 sono state vendute 26,2 milioni di automobili, primo mercato del mondo, ma attenzione nel 2000 la cifra non superava i 2 milioni. Quindi hanno una carica davvero incredibile tanto che anche i dazi paventati non sembra li spaventino. E sulla produzione sono impegnatissimi con l’introduzione nelle fabbriche degli umanoidi che molti sostengono assicureranno produzione migliore come qualità e a basso costo per prezzi finali dei prodotti ancor più competitivi. 
 

In poche parole da Shanghai emerge che il mondo a breve potrebbe guidare per lo più auto cinesi. Ma attenzione che anche in questa parte del mondo dove tutto appare scintillante si percepiscono sinistri movimenti economici, nel senso che si percepisce un rallentamento di richiesta sui prodotti con cui molto hanno fatto fortuna, soprattutto quelli di lusso e tendenza. Insomma, la domanda vera è chi ha i serbatoi pieni per poter correre e non fare solo un best lap? O per essere più chiari: quanti rimarranno e quanti spariranno? Sia in occidente sia in oriente?

 
 

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