Sicurezza auto elettriche
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21 marzo 2023

sostenibilità delle auto elettriche: mancano dati e…

Tanti, troppi, hanno subito il fascino dell’auto elettrica in questi ultimi anni. 
E quando si scriveva che bisognava procedere con i piedi di piombo, non pochi si sono scagliati contro.
Le problematiche riguardanti i veicoli elettrici (peso, consumo, prestazioni, materie prime, impianti esagerati di raffreddamento…) non erano i soli punti sui cui bisognava e bisogna ancora lavorare, c’era e c’è anche quello dello smaltimento. 
E adesso c’è chi se ne sta ben accorgendo.
Molti veicoli elettrici che hanno subito incidenti, non essendo riparabili, creano problemi alle compagnie assicuratrici ma anche all’ambiente. Perché il dover buttar via un’auto anche per piccoli incidenti e il dover disporre i pacchi batterie in discariche non attrezzate non sono fatti da poco. Soprattutto quando i pacchi batterie rappresentano anche il 50% dell’intero costo del veicolo!
Finalmente c’è però da dire che ora molte Case automobilistiche stanno correndo ai ripari ma ancora non sono la maggioranza e il mito Tesla, ad esempio, anche su questo non si esprime perché l’aver reso strutturale il pacco batteria con l’auto per diminuire i costi di produzione potrebbe rivelarsi un tremendo boomerang. E non è forse un caso che lo scorso gennaio il top management di Tesla si sia lamentato dei costi eccessivamente alti delle compagnie assicurative. Su questo tema ancora una volta si vede l’inutilità dell’EuroNCAP che non ha visione alcuna ed è solo concentrata nel risultato finale del crash e non di quello che poi segue. In parole semplici: ha senso dare solo una valutazione sulla struttura del veicolo e sull’impatto ambientale non considerando la sua facile o non, riparabilità?
Ancora sul tema batterie c’è anche da non sottovalutare che le emissioni per la produzione è molta alta quindi richiede per bilanciare la CO2 rispetto alle auto termiche molti chilometri, ma se si devono buttare via dopo un incidente anche piccoli ecco che i conti non torneranno mai. Certo, oggi ce ne sono poche di auto elettriche sulle strade, ma domani…???
Urge quindi un approccio serio al problema anche perché in Europa di centri di raccolta pacchi batterie dismessi da auto incidentate non ve ne sono. Se la politica obbligasse a costruirli con sistema modulare ben protetto e suddiviso, si potrebbero poi impiegare per altri usi sempre però che si intervenga anche sulla gestione lasciando a tutti libero accesso ai dati di diagnosi. Perché ancora oggi se si prende una batteria usata non si può avere accesso alla sua storia. E se si cambia batteria con una di recupero e poi succede qualcosa, chi si prende la responsabilità?
In UK c’è una società, la Synetiq specializzata nel recupero di veicoli incidentati. Secondo le ultime informazioni sta crescendo il numero di veicoli elettrici incidentati e stoccati. Questa compagnia ha raccolto molti pacchi batteria e sta pensando a come riutilizzarli ma i punti sopra esposti non permettono passaggi successivi allo stoccaggio.
Negli Usa le compagnie assicurative fanno pagare di più per le auto elettriche rispetto alle termiche e c’è il timore che se non si risolvono questi problemi il delta possa anche aumentare. 
Insomma, sull’auto elettrica c’è ancora tanta strada da fare.

 

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