Tavares parla dell'auto elettrica
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21 gennaio 2022

Tavares pensiero sull'auto elettrica

In una intervista a diversi quotidiani europei, il N.1 di Stellantis fa il punto sulla mobilità elettrica.
Leggiamo alcuni punti del Tavares pensiero.

"L’elettrificazione è una tecnologia scelta dai politici, non dall’industria".

"Non va perso di vista il fatto che ci saranno conseguenze sociali e rischiamo di perdere la classe media, la quale non potrà più comprare auto".
 
“Tra dieci o quindici anni conosceremo anche i risultati reali dell’elettrificazione in termini di riduzione delle emissioni di gas serra. Per dirla semplice, non guardare l’intero ciclo di vita delle auto elettriche è molto riduttivo". 
 
"Con il mix energetico dell’Europa, un veicolo elettrico deve percorrere 70 mila chilometri prima di compensare l’impronta di CO2 creata dalla fabbricazione della batteria. Solo a quel punto inizia ad allargare il divario con un veicolo ibrido leggero. Sappiamo anche che un veicolo ibrido leggero costa la metà di un elettrico. Alla fine, è meglio accettare auto ibride termiche molto efficienti in modo che rimangano accessibili e forniscano un beneficio immediato in termini di CO2, o è necessario avere veicoli al 100% elettrici che le classi medie non potranno permettersi, chiedendo intanto ai governi di continuare ad aumentare i loro deficit di bilancio per fornire incentivi? Questo è un dibattito sociale che mi piacerebbe avere, ma per ora non lo vedo".
 
A fronte di questi pensieri viene da dire: ma perché una persona esperta come Tavares (ma riguarda anche tanti altri N.1 delle aziende automobilistiche) non hanno mandato una lettera ai governi chiedendo una risposta chiara e nette su queste loro paure-convinzioni?
 
Una delle riposte potrebbe essere che hanno cercato di dare un colpo al cerchio e uno alla botte; che non tutti sono concordi; che l’attenzione alla finanza che li contraddistingue perché troppo attenti al valore delle azioni nel breve non ha permesso prese di posizione decise, perché la finanza con il caso Tesla sogna che il fenomeno si ripeta e quindi possa decuplicare i suoi guadagni e non premia idee diverse.

C'è poi anche da dire che alcuni top manager come Diess della Volkswagen sono delle vere bandiere al vento. L'ultima sua dichiarazione che in europa sarà quasi impossibile dire addio ai motori termici si rimande davvero basiti. Perchè Lui è stato uno degli artefici maggori dell'elettrificazione spinta anche a livello proprio europeo con grandi annunci di auto, fabbriche di batterie... 

 
L’Europa ha grandi responsabilità perché non ha lasciato libertà tecnologica ma ha indicato quella che ritiene migliore anch’essa basandosi sulla finanza poiché i fondi da questa arrivano per fare qualsiasi cosa, seppur attinga molto anche dalla tasche dei suoi cittadini con continui prelievi sotto forma di tasse o come di questi ultimi tempi innalzamento del debito che anch’esso ricade sui cittadini.
 
Il circolo che si è creato è davvero vizioso e come andrà a finire nessuno lo sa. Certo è che un po’ di responsabilità in più da parte di tutti sarebbe auspicabile. Anche da parte dei cittadini. Come? Non facendosi incantare dai serpenti, informandosi di più e bene, chiedendo alla politica risultati tangibili e non sogni che potrebbero poi rimanere solo tali. Infine guardando un po' oltre, in questo caso ci si riferisce agli interessi in gioco di tutti gli attori del globo e in particolare anche cercando di individuare chi ha più interessi in specifici settori. L'elettrificazione ad esempio è spinta dall'Asia, l'elettronica, il software e tutto quando esce dal reale a partire dal metaverso dagli USA... all'Europa rimaneva la concretezza del diesel, del gas, del metano che è si andata perdendo creando dipendenza. E quindi minando la liberta. A partire dalla mobilità.

Ieri sempre Tavares ha annunciato che in Italia verrà prodotto un nuovo motore diesel euro 7, che di auspicio per un ritorno alla concretezza e a un ruolo dell'Europa meno costretto. 

 

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