Avere un'auto elettrica vuol dire spendere meno per acquistare l'energia necessaria a viaggiare, ma anche per la manutenzione, visto che molti componenti soggetti a usura o bisognosi di manutenzione periodica (come olio e filtri) non sono presenti. A seconda del modello e dei prezzi dell’elettricità nei vari Paesi, dallo studio risulta che con le propulsioni elettriche ogni anno si risparmiano tra i 400 e i 600 Euro di “carburante”, e tra i 200 e i 400 Euro di manutenzione. Nel delineare lo scenario vanno tenuti in considerazione anche elementi meno razionali, come l'ansia da autonomia e la necessità di incrementare la velocità di ricarica. Secondo gli analisti, entrambi verranno meno con l'inizio della seconda fase, grazie alle maggiori autonomie, frutto del constante avanzamento delle tecnologie, e alla capillarità delle stazioni di ricarica, che ridurrà al minimo la paura di rimanere a piedi. Infine, c'è il tema della riduzione delle emissioni di CO2: oggi l'elettricità usata per produrre auto elettriche non sempre arriva da fonti rinnovabili e dunque non si può parlare di vetture carbon neutral. Diversi studi hanno concluso che allo stato attuale un'auto elettrica produce meno CO2rispetto a una con motore a combustione solo dopo aver percorso 100.000 km. Ma anche questo dato cambierà nei prossimi anni, grazie all'utilizzo di più energia rinnovabile.
Passando agli aspetti tecnici, lo studio di Horváth&Partners ha confrontato il livello di efficienza energetica di BEV e fuel cell. È emerso che le auto alimentate a batteria hanno un'efficienza globale del 70-80%, mentre quella delle vetture a idrogeno è compresa tra il 25 e il 35%.
Per le prime, le perdite di efficienza sono circa dell'8% durante il trasporto dell'energia dalla fonte alle batterie e di un altro 18% nella sua conversione per poter essere utilizzata dal motore. Per le seconde, invece, bisogna considerare un 45%di perdite per produrre l'idrogeno attraverso l'elettrolisi; dell'energia che resta, un altro 55% se ne va quando le fuel cell all'interno dell'auto trasformano l'idrogeno in elettricità, a sua volta usata dal motore elettrico.
Per gli analisti l’applicazione dell’idrogeno nel settore dei trasporti avrebbe senso solo in contesti specifici - come nel caso di bus e camion che percorrono lunghe distanze - piuttosto che come protagonista della mobilità globale. Il peso delle batterie, l’autonomia e i tempi di rifornimento hanno un ruolo decisivo quando si tratta di mezzi pesanti; inoltre, visti i numeri contenuti, le attuali stazioni di servizio dedicate possono essere convertite per il rifornimento di idrogeno con un impegno gestibile.
In conclusione, i veicoli fuel cell hanno molti vantaggi, soprattutto le già citate autonomia e velocità di rifornimento, ma comparati alle elettriche sono meno efficienti in termini di rendimento e di costi. Per intenderci, attualmente per percorrere 100 km, servono dai 9 ai 12 Euro con un'auto a idrogeno e dai 2 ai 7 Euro con una vettura elettrica (a seconda dei prezzi dell’energia elettrica nei vari Paesi). |
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