Auto a idrogeno
A proposito di...
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15 febbraio 2022

Pnrr e di cosa si sta facendo

Molte automobili 100% elettriche per fare 100 chilometri hanno bisogno di circa 20- 25 kWh.
 
Per ottenere 25 kWh ci vogliono circa 20 minuti di ricarica se si ha una potenza da 60Kw; poco più di 3 ore con una potenza di ricarica da 7,4 Kw; quasi 15 ore se si dispone di una potenza da 1,8 kW.
 
Tanto tempo in più rispetto ai 30 secondi necessari a immettere nel serbatoio la quantità di benzina o gasolio necessaria per fare 100 chilometri. Che ricordiamo oggi con un buon diesel sono 4 litri.
 
Per molti, un'auto puramente elettrica non è quindi ancora opzione percorribile. A meno che il tempo non abbia un prezzo.
 
Ma cosa accadrebbe se in futuro tali soste obbligatorie per la ricarica di energia elettrica durassero solo cinque minuti?
 
Sicuramente le auto elettriche alimentate con pacchi batteria potrebbero acquisire maggiore interesse nei confronti di chi non vuole perdere tempo. Ma rimane comunque il punto dell'energia necessaria per muoverle che in virtù delo loro peso esagerato è un tallone d'Achille da non sottovalutare.
 
Oggi in Uk ci sono in sviluppo molte tecnologie legate all’idrogeno. Secondo ultime indiscrezioni ben 23. Perché con questa alimentazione le fasi di rifornimento durano quanto quelle di un pieno di benzina o di gasolio ma c’è anche di più: con l'alimentazione a idrogeno c'è sempre un motore elettrico con batterie ma queste ultime sono molto più piccine e leggere, quindi c’è un risparmio di peso e una efficienza maggiore per l’automobile ad idrogeno con fuel cell perché necessita di minor energia per muoversi rispetto a quella 100% elettrica e perché sembra che sulle batterie per ridurre il peso in modo significativo non ci siano a breve tante possibilità.  
 
In Italia sullo sviluppo di tecnologie alternative c'è meno fermento nonostante il Pnrr metta sul piatto 1,6 mld di euro. Ciò deve far riflettere. Ma in un Paese dove l’industria legata alla mobilità è stata saccheggiata e vessata in questi ultimi vent’anni e dove tra l’altro meccanica di precisione e anche comparto motori a combustione viene buttato alle ortiche nonostante sia quello che ha ottenuto i migliori risultati per l’ambiente con una riduzione del 50% e più in soli vent’anni sulle emissioni di Co2 ma anche polverini fini,  il conto alla fine si presenta amaro.
 
Oggi sarebbe proprio tempo di investire sulle tecnologie più evolute come in UK ma anche non buttare via quello che abbiamo di vincente e che altri che non hanno, hanno tutto l’interesse che si cancelli per dare a loro quelle chances che non avrebbero.

In Italia abbiano distretti importanti come la Motor Valley ma anche quelli torinesi e milanesi da rivitalizzare. Oltre al sud, dove non si tutela nemmeno l'impianto dei common rail di Bari! Altro fatto inaccettabile. 

 

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