Mancano i semiconduttori e le fabbriche si fermano
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14 gennaio 2021

farsi tutto fuori e poi avere le fabbriche ferme

Quasi tutto il settore automobilistico è alle prese con problemi di fornitura di componenti per le linee di produzione. Ha colpito Toyota, FCA…Volkswagen.
 
Il risultato? Produzione a singhiozzo.
 
In queste ore si è fermata una parte della più grande fabbrica di auto europea, quella della Volkswagen a Wolfsburg, e molti danno la colpa ai semiconduttori, alla Cina che va alla grande e assorbe tutto e alza le tariffe, ai fornitori che li danno ad altri settori perché non pensavano che l’auto ripartisse e hanno sbagliati i conti, alle navi che mancano per spedirli…
 
L’imputato numero 1 è il signor conduttore che serve a tutto e di cui sempre più si abusa nell’auto ma anche negli aspirapolveri per poi non parlare di tutto il resto.
 
Al di là del componente mancante e al motivo che come sempre da anni a questa parte non è solo uno, perché viviamo oramai in un mondo troppo complesso e di furbetti e furbini, la situazione è la punta di un pericolosissimo iceberg che se non viene visto in tempo porterà molti a picco.
 
Il motivo è presto detto: la maggior parte delle Case automobilistiche ha svoltato sugli uffici acquisti che comprano fuori e guardano solo il prezzo. Di conseguenza riducono i costi ma ammanettano l’azienda con tutte le tragiche conseguenze del caso, come sta succedendo.
 
Una volta i produttori automobilistici, quelli seri, si facevano più componenti possibili in casa e se non era possibile si appoggiavano o creavano aziende satellite anche partecipate vicine e sotto il loro controllo, dando così beneficio anche al Paese dove operavano.
 
Ma per ridurre personale, seguire la finanza che voleva più guadagni, i grandi manager poco esperti di auto e industria hanno iniziato a fare solo gli assemblatori e quando si diventa tali si maneggiano tanti soldi, si fa i pavoni ma poi si è…ostaggi.
 
Come sta capitando ora. E di questo ne pagherà pegno anche chi ha ordinato l’auto nuova perché subirà ritardi.
 
Chi oggi comanda le grandi aziende automobilistiche e non solo deve prendere atto del valore dell’internazionalizzazione che è diverso dalla delocalizzazione e operare in fretta per un rapido riassetto. 
 
Perché guardando al domani, non tra dieci anni, con i cambiamenti in corso: oggi può essere il semiconduttore domani le batterie ma anche i motori elettrici, poi gli inverter, i sistemi di gestioni del raffreddamento…tutti componenti che nessuno pensa di farsi in casa aumentando quindi la dipendenza da altri. 

PS La linea a singhiozzo di VW dovrebbe essere quella della Tiguan, Touran e del Seat Terraco: chi le ha ordinate e' avvertito.

 

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