Capita sempre più spesso di sentire automobilisti che scelgono di comprare ricambi su internet vantandosi di aver trovato articoli a prezzi più che vantaggiosi. Questo apparente Eldorado riguarda: olii motore, filtri, ammortizzatori ma anche dischi e pastiglie freno. E lampadine, candele...soprattutto materiali di consumo.
Recentemente si è avuto occasione di incontrare il responsabile marketing di Midas il quale ha confermato che gli automobilisti “attenti ai costi” sono in aumento e comprano sempre più i ricambi su internet presentandosi poi nei centri solo per servirsi della manodopera.
Molti di questi ricambi sono di bassa qualità spesso non certificati e possono andare a discapito anche di chi non se ne serve! E questo è davvero grave.
Avere infatti un olio motore o un filtro di scarsa qualità può portare a problemi meccanici che andranno a ricadere principalmente su chi ha fatto questa scelta; nel caso di parti importanti come freni o ammortizzatori, oltre a interessare l’utilizzatore, potrebbero ricadere anche su soggetti esterni. E questo pochi lo considerano. Si pensi solo a un’auto con freni di scarsa qualità che dovesse arrestarsi per un attraversamento repentino di un bambino e cosa potrebbe succedere se l’auto con i freni “farlocchi” si fermasse solo 1 metro dopo!
Consci di questa situazione abbiamo acquistato le pastiglie su internet al minor prezzo e montate su una BMW 530d. Il kit ufficiale BMW, in questo periodo in promozione, viene offerto a 140 euro, su internet si sono pagati 15 euro. Ebbene dopo averle montate e rodate si sono fatti 5 mila chilometri con buoni risultati, fin quando non hanno iniziato a offrire meno mordente e a…sbriciolarsi non appena messe un po’ sotto stress, con tutte le conseguenze del caso.
Comprendendo il desiderio di risparmiare ma consci della scarsa qualità che non va sottovalutata, abbiamo posto dieci domande a Stefano Previtali Am Product Marketing Manager di Brembo SpA e a Paolo Rezzaghi IP Manager sempre di Brembo SpA per sentire cosa ne pensano.
1) Cosa comporta avere una pastiglia di bassa qualità?
Una pastiglia di bassa qualità nasce da un processo di bassa qualità, che punta prevalentemente ad ottenere un prodotto economico. Ciò significa che l’azienda produttrice investe poco o nulla in ricerca e sviluppo per ottimizzare le caratteristiche tecniche e le prestazioni dei prodotti che realizza; che probabilmente viene utilizzato un unico materiale d’attrito generico per tutta la gamma, con la conseguenza di avere prestazioni discrete su alcune applicazioni e molto meno soddisfacenti su altre; che le fasi di controllo e monitoraggio della produzione sono poche o poco efficaci; che la qualità dei fornitori di componenti e materie prime è fondamentalmente basata sulla ricerca del costo più basso senza grande attenzione all’omologazione e alle caratteristiche tecniche.
Le conseguenze che ne derivano per l’utilizzatore sono molteplici e vanno dai "semplici" problemi di comfort che si manifestano con una fastidiosa rumorosità in frenata ai più pericolosi problemi di performance che si possono presentare nell'utilizzo più impegnativo dell'impianto frenante.
In molti casi le pastiglie di scarsa qualità manifestano anche una durata inferiore rispetto a pastiglie premium il che, oltre a vanificare il risparmio iniziale nell'acquisto, può comportare un decadimento prematuro delle prestazioni, con conseguente impatto sulla sicurezza di guida.
2) Si può dare un dato in percentuale su quanto è meno sicura rispetto a una pastiglia di qualità?
E' molto difficile. Dipende dai contenuti tecnici e dalla qualità della singola pastiglia presa in considerazione, dall'applicazione sulla quale viene utilizzata e dal tipo di utilizzo. È forse più corretto affermare che le pastiglie di qualità, realizzate da uno specialista di sistemi frenanti, puntano a garantire qualità e sicurezza costanti nel tempo, per tutta la gamma, in tutte le condizioni di utilizzo e per tutta vita utile del prodotto; diversamente, una pastiglia di bassa qualità potrà avere una variabilità di prestazioni e di qualità molto più alta con un potenziale impatto sulla sicurezza del prodotto.
3) E’ vero che c’è un grosso problema di mantenimento prestazioni nel tempo?
Questo è sicuramente un punto importante legato anche alla maggiore usura che abbiamo riscontrato più volte nei componenti d’attrito di scarsa qualità. È facile per tutti comprendere che le prestazioni sono correlate in modo diretto alla qualità dei prodotti utilizzati e quindi l’utilizzo di pastiglie freno di bassa qualità può produrre, soprattutto nel tempo, effetti molto negativi che possono sfociare anche in problemi di sicurezza. Anche per questo è sicuramente importante farne controllare l'efficienza ogni 15 / 20.000 km o ai primi segnali della presenza di possibili problemi.
4) Possiamo dare due dati numerici: ad esempio quanto si può allungare lo spazio da 100 km/h e da 50 km/h?
E’ un dato molto variabile che non possiamo quantificare senza riferirci ad un caso specifico. Certamente un impianto frenante, una pastiglia o un disco di qualità scadente comportano un allungamento degli spazi di arresto. Se nell’utilizzo normale questo può anche non essere un reale problema per il guidatore, diverso è il caso in cui si debba ricorrere ad una frenata di emergenza. In questo caso anche il minimo allungamento dello spazio di arresto può fare la differenza.
Normalmente delle pastiglie di qualità scadente mostreranno i loro limiti quando l’impianto è maggiormente sollecitato. Non basta il confronto su una frenata, anche se impegnativa; il divario tra una pastiglia di qualità ed una pastiglia scadente aumenta se confrontiamo la prestazione dopo 10, 20, 50 frenate consecutive, nell’utilizzo intensivo che è richiesto per esempio nella discesa di un passo alpino. In questo caso la pastiglia scadente mostrerà tutti i suoi limiti, surriscaldandosi con maggiore facilità e portando al manifestarsi del pericoloso fenomeno del “fading”, con conseguente allungamento della frenata.
5) E’ corretto affermare che una pastiglia di bassa qualità è molto più nociva per l’ambiente?
Sì, può essere corretto. Soprattutto si può affermare senza tema di smentita che le aziende specializzate che puntano sulla qualità dei propri prodotti, investono molto sulla ricerca di materiali sempre più performanti e a minore impatto ambientale, in linea con le esigenze del mercato e della regolamentazione attuale e futura. Diversamente, nel caso di prodotti di qualità scadente è molto probabile che materiali e componenti siano meno evoluti ed appartengano piuttosto ad una fase tecnologica ormai obsoleta; di conseguenza, anche dal punto di vista del rispetto dell’ambiente non si possono considerare ai livelli delle migliori pastiglie presenti sul mercato.
6) Cosa si sta facendo per cercare di fermare questo fenomeno pericoloso?
Brembo ormai da anni si sta impegnando su vari fronti; sia su quello normativo che su quello della comunicazione e della formazione.
A livello normativo siamo stati parte attiva nella stesura dell’estensione della normativa ECE-R90 dalla pastiglie ai dischi freno, altro componente fondamentale dell’impianto frenante spesso trascurato. Abbiamo provveduto a far omologare tutta la gamma dei nostri prodotti (pastiglie e dischi) sia che fosse richiesto dalle normativa che non lo fosse. Questo perché riteniamo importante mantenere degli standard elevati e portare l’attenzione su contenuti tecnici e qualità dei prodotti con la contestuale attenzione anche agli aspetti ambientali.
Da anni ci occupiamo inoltre di informare nella maniera più oggettiva e dettagliata possibile sui rischi che si incorrono nell’acquistare prodotti “low cost” presenti sul mercato del ricambio.
Infine ci sono i training tecnici, delle sedute di formazione rivolte a distributori e meccanici. Ma anche rivolte alle scuole di formazione di quelli che saranno i meccanici del futuro.
7) In caso di incidente di un’auto con pastiglie fake si può chiedere i danni? L’assicurazione risponde?
Quando si entra nell’ambito di eventuali azioni legali si deve analizzare caso per caso.
In generale, si può dire che ogni produttore è tenuto a rispondere dei danni causati dal prodotto difettoso e/o non sicuro immesso sul mercato.
In caso di acquisto di un prodotto contraffatto, la difficoltà risiede nell’individuazione dell’effettivo produttore, la cui identità frequentemente rimane nascosta dall’apparenza del marchio contraffatto.
Tuttavia, il “Codice del Consumo” offre al consumatore azione anche nei confronti del distributore o esercizio commerciale che gli ha venduto il prodotto.
Quanto all’intervento della propria compagnia assicurativa, questo dipende dai contenuti delle singole polizze.
8) Come si fa a riconoscere una pastiglia di buona qualità da una scarsa?
Le pastiglie contraffatte si riconoscono:
- dalla consistenza del materiale d’attrito: una pastiglia fake ha una bassa qualità. Tende a esfoliarsi e a perdere dei frammenti.
- Dalla qualità della piastrina: è generalmente più bassa delle piastrine originali, gli spigoli non sono arrotondati, e la verniciatura non è uniforme.
9) Sul tema ricambi frenanti fake Brembo come è strutturata?
Nel senso di politiche anticontraffazione? Abbiamo un piano per le politiche anticontraffazione online ed in situ, soprattutto in Asia. Tendiamo a reprimere tutti gli oggetti fake che troviamo online, cercando di arrivare alle fonti.
Stiamo investendo moltissime risorse per avere successo in queste attività.
10) La Ue come si sta muovendo per la difesa dei consumatori?
La UE, soprattutto tramite OLAF, EUIPO, OEDB ed altri organi hanno avviato politiche di repressione per i prodotti contraffatti. Siamo costantemente in contatto con queste organizzazioni per fornire supporto.
In definitiva a volte andare sul prezzo più basso è una necessità ma non deve e non si può pregiudicare la sicurezza.