Ineos Grenadier
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12 luglio 2021

fuoristrada duri e puri: i più son morti ma c'è un erede

Per anni Land Rover andava raccontando che i fuoristrada duri e puri, con telaio a longheroni come il Defender, non avrebbero avuto futuro.
 
Lo stesso avevano detto anche altri ancor prima, addirittura nel 2008, come Fiat, che uscì con l’operazione Iveco-Campagnola-Massif giocando sull’omologazione commerciale per poter mettere sul mercato un veicolo con motori ancora euro 3.
 
Un solo uomo non era concorde nel fatto che i fuoristrada duri e puri dovessero finire al macero: Sir Jim Ratcliffe.
 
Un industriale inglese  a capo di un Gruppo che fattura oltre 50 milliardi di euro nel ramo petrolchimico, innamorato pazzo della Defender, che si offrì anche di rilevare tutto quanto Land Rover non voleva più. Senza però riuscirvi. Nonostante il suo Gruppo contasse su un organico di 23.000 dipendenti ripartiti in 34 imprese, con una rete produttiva di 183 stabilimenti in 26 Paesi.
 
Così nel 2017 questo industriale deciso, decise di costruire una fabbrica per produrre mezzi che altri avevano deciso di far morire.
 
Nacque così la Ineos Automotive con lo scopo principe di produrre un modello per andare oltre, il Grenadier che arriverà sul mercato il prossimo anno.
 
Al centro del progetto tecnico, un telaio a longheroni e traverse, differenziali bloccabili e motori generosi.
 
Il fatto che Ineos Automotive e il suo ricco Ceo fossero davvero convinti è diventato chiaro con  l'acquisto dell'ex stabilimento Daimler di Hambach, in Lorena. L'inizio della produzione è stato posticipato di un anno a causa della pandemia ma adesso è in dirittura d’arrivo con le prime consegne previste nel luglio 2022 poco dopo che i 130 proto muli avranno finito tutte le loro esperienze.  
 
Il duro fuoristrada Grenadier ha motori BMW, componenti ZF e dell’italiana Carraro, il tutto sotto la direzione di Magna che si ricorda ha servito e serve costruttori blasonati e in materia (offroad) è una vera N.1, occupandosi ancora della produzione della Mercedes Classe G.
 
I motori realizzati da BMW per il Grenadier sono il sei cilindri diesel tre litri da 249 CV con 550 Nm di coppia; il benzina da 285 CV con 450 Nm. Motori iper collaudati e quindi oltre che generosi anche super affidabili. Anzi, i più affidabili sul mercato.
 
Il collegamento al ripartitore di coppia sviluppato appositamente per il Grenadier (trazione integrale permanente, riduzione fuoristrada attivabile, bloccaggio differenziale centrale) viene effettuato in entrambe le varianti da un cambio automatico a otto velocità della ZF.
 
Oggi i proto dei modelli Grenadier sono alla prova sul leggendario Schöckl, la montagna locale di Graz. Da decenni Magna Steyr gestisce una pista di prova fuoristrada estremamente impegnativa, che è diventata nota per lo sviluppo della leggendaria fuoristrada Puch Pinzgauer e, più recentemente, come spettacolare sito di prova per la Mercedes G (anch'essa costruita a Graz ).
 
Ratcliffe aveva dichiarato che in termini di qualità di produzione e affidabilità, mirava a un miglioramento significativo rispetto all'ormai fuori produzione Defender e oggi le foto degli interni lasciano abbastanza capire che non sono state parole gettate al vento.
 
Certo, a ben vedere alcune cose non convincono: lo stile soprattutto, non tanto nelle forme della carrozzeria quanto nei dettagli (mancano ovunque punti di riconoscimento, i fari sono troppo simili a quelli del Suzuki Jmny, il paraurti al Classe G…) ma anche dentro c’è qualcosa che stona, non tanto sui due tetti apribili separatamente, scelta obbligata dai comandi portati sul tetto, bensì sul volante a due razze e le forme dei sedili. Inoltre si notano bocchette di aerazione laterali tonde mentre quelle quelle centrali rettangolari, cassette fronte passeggero con apertura troppo vincolante per chi siede come passeggero, pannelli porta con scalino...
 
In attesa di altre informazioni da raccogliere su questa 4x4 dura e pura si goda delle immagini dei proto muli che fanno vedere ai più attenti osservatori escursioni delle sospensioni più che interessanti con angoli negativi che nessuno ha mai mostrato se non con l’aggiunta di elaborazioni assai spinte.
 
In definitiva il mezzo ha un suo perché e se verrà rifinito nella meccanica con cura e nel design con attenzione non potrà che soddisfare le esigenze di tanti orfani di una mobilità senza se e senza ma.

Per quanto riguarda i prezzi, la versione entry level dovrebbe partire da almeno 50 mila euro.

 
https://www.youtube.com/watch?v=Div3QbavlA8

 

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