auto
A proposito di...
A proposito di...
10 maggio 2021

consumatori intelligenti

Molti automobilisti di questi tempi, stanno decidendo di passare alla tecnologia plug in.

Questa soluzione tecnica impone due motori: uno termico solitamente a benzina e uno elettrico servito da un pacco batteria di medie dimensioni che si può ricaricare attraverso una presa di corrente così da garantire un’autonomia in solo elettrico tra i 30 e i 50 chilometri a seconda della capacità della batteria che il costruttore ha scelto per quel modello. 

La tecnologia plug permette di sfruttare robusti incentivi all’acquisto e circolare liberamente in città, godendo tra l’altro anche di posteggi gratuiti.

Per quanto riguarda consumi ed emissioni le automobili plug in se non usate ricaricandole e su brevi percorsi consumano ed emettono Co2 anche il doppio di un’auto a gasolio tradizionale. Ma ciò non interessa a molti consumatori perché raccontano che “devono muoversi” e “se le normative spingono per quella tecnologia, Amen”.
Poi molti aggiungono: “I consumi dichiarati parlano di 50 km/l con un litro in media, quindi siamo anche a posto con la coscienza e il portafogli.”  E quando scoprono che quei consumi non sono veritieri rispondono: “ Sono semmai problemi di chi li dichiara o di chi gli permette di dichiarare dati non veri.”
Insomma mettono la testa sotto la sabbia.
Comportandosi così però non si premia un prodotto vincente ma uno perdente.
I prodotti, che meno consumano e impattano, vengono quindi messi alla berlina a favore di quelli meno efficienti e più costosi ma anche pure più complessi perché il consumatore è sempre meno disposto a riconoscere quello che sta comprando.
Fino a pochi anni fa l’industria dell’automobile ha compiuto passi in avanti giganteschi: abbiamo visto auto sempre più sicure, veloci, ben frenate e con emissioni che si sono dimezzate. Adesso stiamo assistendo alla nascita di auto sempre più complicate, potenti, pesanti, costose e meno efficienti. Però passano come pulite e vincenti. Siamo al delirio: fuori c’è il sole e la gente esce con l’ombrello, l’impermeabile e il bavero alzato quando potrebbe circolare in costume da bagno. 
Molti sono contenti perché al posto di vendere un costume e guadagnare poco rifilano di tutto di più e in più prendono anche incentivi dallo Stato!

Una tra le plug in più ricercate è la Range Rover Evoque Plug in. Questa SUV giunta alla seconda generazione ha un motore a tre cilindri che è un “minipimer” e servirebbe meglio come frullatore per sbattere le uova. Sulla carta ha 200 cavalli ma si godono in un range molto limitato. Questo piccolo motore vibra, è scorbutico e quando la batteria si esaurisce e si trova a fare tutto lui, va in crisi nera. Anche perché la Range Rover Evoque Plug In pesa tanto, più di 2100 kg! L’impianto frenante non è da riferimento sia come modulabilità sia come potenza. Il bagagliaio è piccolo ma questa non è una novità perché la Evoque mai ha permesso di caricare tanto. La risposta ai comandi dati sul touchscreen è lenta, e attenzione, il cambio automatico non è uno ZF ma un giapponese Aisin sempre a 8 marce la cui logica di funzionamento non è da alta precisione teutonica e lascia molto a desiderare. Insomma la Range Rover plug in è auto che sulla carta tra i 200 cavalli del benzina e gli oltre 100 cavalli dell’elettrico promette ben 309 cavalli con prestazioni importanti ma non da auto con oltre 300 cavalli (213 km/h e solo 6.4 secondi da 0 a 100 km/h). E il punto della potenza dichiarata è altro tema gran poco veritiero perché lascia presuppore che sia auto prestazionale quando invece è tutt’altro anche per il peso in più aggiuntivo del motore elettrico e della batteria, per lo più posizionato non certo benissimo. Ma c’è di più: il consumo medio della Range Rover Evoque Plug In dichiarato è attorno ai 50 km/l ma come tutte le ibride plug in sono valori che si possono ottenere per gran poco tempo (per una trentina di chilometri) e dopo aver ben caricato la batteria la cui energia tra l’altro non viene mai conteggiata, come se fosse gratis e a impatto zero.
Ma attenzione, se usata in autostrada dopo i fatidici 30 chilometri la Range Rover Evoque Plug in fatica a fare i 10 km/l e in città va bene se sfiora i 12 chilometri di percorrenza sempre con un litro! Giusto per avere un parametro: la Evoque Diesel prima generazione di un po’ di anni fa, in autostrada con un litro percorre anche 16 chilometri e in città 14 chilometri! Le differenze sono quindi importanti e conseguentemente le emissioni di CO2 e non certo a favore della Plug in.
Ma a molti non interessa avere auto che consumano meno, che costano meno e che vanno meglio. Un po’ perché oggi impera "l’elettrificazione senza se e senza ma", un po’ anche perché gran poco si analizza e gran poco si fanno girare i neuroni.

 

Lascia un commento: