Rimettiamoci in carreggiata
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28 novembre 2021

rimettersi nella giusta traiettoria: Giorgetti ci prova

Il Ministro Giorgetti ha fatto un passo importante e nella giusta direzione per tutti noi cittadini a favore della mobilità individuale e non solo. Devono seguire però altre azioni e in fretta perché si è perso il controllo da parte di tutti in Europa. E gli altri ne stanno già approfittando.

Alfa Romeo
presenterà la sua prima elettrica nel 2023 e poi modelli BEV (battery elettric vehicle) dal 2026. Tutte le nuove Alpine dal 2024 saranno solo elettriche. Audi dal 2026 smetterà di sviluppare motori termici e nel 2033 dovrebbe smettere la produzione. Cadillac dal 2030 solo elettriche. Ds solo elettriche dal 2026. Nel 2025 arriverà la prima Ferrari elettrica della storia. Ford dal 2030 in Europa venderà solo auto elettriche. Volkswagen tra il 2030 e il 2033 in Europa intende vendere solo veicoli elettrici. Volvo nel 2030 farà solo auto elettriche.
 
L’elenco non è completo ma già questo è abbastanza esaustivo: tra 8 anni tutti si dicono pronti per il grande cambiamento.
 
La politica europea che ha accelerato sul tema veicoli elettrici però ora sembra stia tirando il freno a mano. Perché spaventata da cosa comporta: perdita di posti di lavoro, costi veicoli letteralmente stellari, tecnologia non più europea ma orientale. Ma anche ci sono dubbi su come dare energia sostenibile alle auto elettriche. E anche in questo caso l’elenco può proseguire ma si ritiene sia sufficiente.
 
Il problema è che quando si accelera e si acquisisce velocità e poi si tira il freno a mano, se questo agisce sulle ruote posteriori, come molti sanno si va in testa coda e se non si è lesti e bravi, si perde il controllo e ci si va a schiantare. Cosa che sta succedendo. Perché molte Case hanno speso e sono molto esposte sull’elettrificazione per cui tornare indietro significa aver perso tempo, uomini e denari con tutte le conseguenze del caso. In piu gia' ora sono alle prese con fermi produzione per tecnologie che non hanno, domani potrebbe essere ancor peggio.
 
Molti pensano che il settore automotive sia come tanti altri dove quello che pensi oggi dopo poco arriva sul mercato. Invece la complessità obbliga a pensare oggi quello che si metterà sul mercato almeno tra 7-10 anni. E quindi se si perde il treno son dolori. Attenzione: non si sta parlando di un prodotto che può essere pensato oggi e messo sul mercato in tre anni come faceva Marchionne ma di una strategia che riguarda non certo il singolo modello e che anche Marchionne poi ha capito anche se purtroppo troppo tardi. 
 
La situazione è quindi molto complicata e in più ci sono tantissimi interessi di parte e gran parte dei top manager  delle Case automobilistiche che son contente di cambiare perché così facendo possono licenziare in virtù dell’ambiente, diventare assemblatori… dare alla finanza quello che cerca: piu soldi in minor tempo a discapito di tutto e tutti.
 
In queste ore è emerso quanto è costata l’elettrificazione alla Norvegia che se lo può permettere perché ha fondi importanti legati al petrolio; ma il resto dell’Europa?
 
Non c’è poi da trascurare l’impatto ambientale che è difficile da misurare. Il Canada sta accumulando "fallimenti" nella lotta ai cambiamenti climatici e sta registrando la "peggiore performance" dei Paesi del G7. Come evidenziato dal commissario canadese per l'Ambiente, Jerry De Marco. L'organismo di controllo parlamentare indipendente ha stabilito che "trent'anni di impegni del governo federale per ridurre le emissioni di gas serra hanno determinato un aumento delle emissioni di oltre il 20% dal 1990".
 
Il rischio che questo accada anche con l’auto elettrica non è per nulla impossibile.
 
E infine c’è il rischio finanziario perché si stanno versando tantissimi soldi con studi e convinzioni forniti da gente che del settore automotive non sa nulla ma anche che è incapace di guidare e non chiede nemmeno consigli. Quindi accelera e poi tira il freno a mano, tra l’altro non sul rettilineo ma in piena percorrenza di curva. Per la serie andiamoci a schiantare.

Quindi? Tornare indietro non è possibile. Bisogna cercare di rimettere l'auto in carreggiata. E il nostro ministro Giorgetti sembra che l’abbia capito tanto che ha annunciato la richiesta alla Commissione Ue di cambiare Fit for 55, il piano che prevede solo elettriche dal 2035. Una prima manovra correttiva importante ma non ancora sufficiente. E che ne richiederebbe subito almeno 5 in rapidissima successione: obbligo produzione in UE (almeno componenti) con joint venture come ha fatto la Cina nel passato; warrenty circulation; protocollo con neutralità tecnologia a verifica;  battery strategy con focus sulle due tipologie attuale in essere (low cost e high quality); calculate risk on soustainability & finance.

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