Jaguar Land Rover
A proposito di...
A proposito di...
2 maggio 2020

start your engine

Si riaccendono i motori dopo il più lungo periodo di inattività che si sia mai avuto.

La maggior parte delle concessionarie di automobili apre le porte. Sia per la vendita sia per l’assistenza. 
 
I più si sono preparati seguendo le indicazioni per incrementare la sicurezza, sia attraverso attente sanificazioni sia spingendo su appuntamenti individuali al fine di ridurre la presenza delle persone nella fase della trattiva d’acquisto, ma anche nella consegna o ritiro dopo la manutenzione. 
 
A queste sicurezze si contrappone l’incertezza sul prossimo futuro sia per chi vende sia per chi compra. 
   
A Daniele Maver, classe 1957, mente analitica e frizzante, presidente di JaguarLandRover, abbiamo fatto sei domande. 
 
D: In questi giorni molti analisti economici internazionali prevedono una riduzione degli acquisti globali, per quest’anno, compresa tra il 30 e il 40%. La ritiene verosimile?
R:“ Una ipotesi del genere ci sta. Facendo un'analisi per canale di vendita, la situazione potrebbe essere la seguente: alcuni privati non sono stati toccati economicamente dal Coronavirus, anzi, sono riusciti a risparmiare, quindi potrebbero ripartire subito non generando alcuna flessione; al contrario invece del “popolo" delle partite Iva. In questo settore è logico aspettarsi un netto calo, anche del 40%. Per quanto riguarda il mondo dei noleggi che vale tra il 5 e il 7% la situazione è invece drammatica e nulla ci si può aspettare. Per il mondo delle imprese vale la stessa previsione delle partite Iva ma, si spera, con una contrazione meno forte, valutabile attorno ad un 30%. Alla fine concordo con quanto hanno ipotizzato quegli analisti”.
 
D: Nel mondo, tutte le banche centrali stanno introducendo molta liquidità sui mercati. C’è chi pensa si possa tornare ad un periodo di forte svalutazione. Come è capitato negli anni novanta e nei settanta. C’è quindi chi teme forti oscillazioni sui listini auto. E’ d'accordo con questa tesi?
R: “No. Abbiamo l’Euro e da quando è entrato nelle nostre tasche ha garantito stabilità. Non credo si ripresenteranno situazioni simili a quelle del passato”.  
 
D. “Qual è lo stato di salute della rete di vendita e assistenza? E’ crisi…nera?
“Ancora no. Abbiamo assicurato dilazioni e compensazioni per i mesi di marzo, aprile e maggio. Nella vita ognuno ha imparato che ci sono momenti buoni e momenti meno buoni. Quest’anno è, indubbiamente, uno di questi ultimi. Ma la redditività è stata ed è buona. Adesso si riapre con attenzione e seguendo rigidi protocolli, si vede una luce. Certo, non sarà facile ma questo vale per tutti. E vorrei sottolineare che questo periodo particolare riguarda tutti, pertanto non dobbiamo sottovalutare il concetto che: l’unione fa la forza”.
 
D. Vi aspettate che l’approccio del consumatore sarà diverso, cambierà nelle modalità?
R. “L’acquisto di un bene come l’automobile alla fine richiede sempre una faccia umana davanti, perché l’impegno economico è importante. In questi anni si è visto che l’acquisto su internet ha avuto una forte accelerazione nella maggior parte dei settori, ma non in quello legato all’auto. Avere una persona di fronte è ancora un valore aggiunto soprattutto per acquisti importanti. Per quanto riguarda i servizi, invece, oggi c’è più margine anche per le iniziative che sono sbocciate in tempi recenti, come il service booking o i preventivi on line che, in questa primavera molto particolare, hanno trovato e troveranno terreno molto fertile perché aiutano a seguire le indicazioni degli istituti di sanità e del personale medico. Mi prema aggiungere anche un’altra riflessione legata al valore intrinseco dell’automobile: noi abbiamo un modello come la Evoque che tiene molto il valore. Più delle rivali. Questa è una importante opportunità perché consente di proporre formule di vendita molto competitive che in questi momenti di grande incertezza rassicurano molto. Con un alto valore dei veicoli le rate sono più contenute e attenzione se si vuole rivendere il valore maggiore è anche indicatore di richiesta e quindi è come avere un assegno circolare.”

D. In ogni crisi c’è sempre da imparare qualcosa. Da questa?
R. “Abbiamo lavorato molto sull’efficienza dei costi. Si è cercato di migliorare ulteriormente i rapporti con i clienti. Lo smart working si è definitivamente consolidato. All’inizio ero scettico, oggi debbo dire che mi sono ricreduto. Certo, capita che saltino le linee o quando si deve essere in tanti ci siano problemi, ma un suo spazio lo smartworking l’avrà. Ma non si abusi perché i contatti umani, l’empatia…sono tutti valori molto importanti per noi essere umani che con lo smartworking vengono meno.”
 
D. Quando riaprirete JLR Italia?
R. “Noi non abbiamo mai chiuso grazie appunto allo smart working. In ufficio si tornerà tra due settimane”.

 

Lascia un commento: