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8 febbraio 2019

Venturi Antarctica

Nel 2009 il principe Alberto di Monaco visitò le stazioni di ricerca nell'Antartico e si sorprese del fatto che non si affidavano a unità elettriche. Investì pertanto Venturi per avere un veicolo che non emettesse nulla al suo spostamento. Dieci anni da allora son passati e il risultato è il progetto Venturi Antarctica, che è ora in via di completamento. La Venturi Antarctica è uno scatolone con cingoli che dovrebbe essere in grado di arrivare ovunque consumando solo corrente elettrica. A essere più chiari un gatto delle neve elettrico. L'abitacolo è ben vetrato e presenta due porte scorrevoli laterali e ampi finestrini apribili nella parte anteriore e posteriore, in modo che il guidatore abbia la migliore visibilità possibile, ma fa specie a pensare di viaggiare aperti con climi così freddi. E poi fa venire i brividi la dispersione termica dei vetri! La cabina ospita tre passeggeri e bagagli. Mica tanti.

Venturi

Le catene sono azionate da due motori elettrici, ciascuno con potenza di 100 kW e potenza continua di 60 kW. L’Antarctica pesa circa due tonnellate e dovrebbe essere in grado di attraversare ghiaccio e neve fino a una velocità di ben 25 km / h. L’autonomia? Una cinquantina di chilometri. Dopo test e prove sembra che la produzione possa partire e quindi possa servire anche sua Maestà per le sue esplorazioni che saranno brevi nella distanza e anche nel tempo perché avrà anche meno di due ore di funzionamento tra una ricarica e l’altra. Note stonate: ma dove andranno a prendere l’energia elettrica per muoverlo? Forse da generatori a gasolio? O si porteranno dietro delle pile di scorta caricate da fonti rinnovabili? E sui grandi vetri non hanno pensato che danno dispersione termica? Infine sul peso, un consiglio, stiano attenti a non andare su ghiacci troppo sottili...