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16 aprile 2019

Toyota Panasonic e Tesla

A gennaio Toyota, come abbiamo già riportato, ha fatto un accordo con Panasonic per la costruzione di un mega stabilimento per batterie. Le celle di queste batterie dovrebbero essere quadrate mentre quelle che sempre Panasonic produce per Tesla sono cilindriche. Sulla forma delle batterie si sta giocando una partita importante ma soprattutto si ha conferma che non c’è ancora una strada ben definita. Quindi attenzione ad affermare che l’auto elettrica è una realtà ben che non potrebbe cambiare e parecchio. E non forse a caso la società giapponese di elettronica Panasonic sembra stia ridimensionando i propri investimenti anche nella produzione di batterie con Tesla, le cui vendite tra l’altro della Model 3 non vanno come si aspettavano. E per rinvigorle arriva la 3 entry level da 45 mila euro. 

Batterie auto

Il presidente di Panasonic Kazuhiro Tsuga, che ha scommesso molto su Tesla e dal 2009 cerca la leadership nel settore per contrastare cinesi e coreani, è in difficoltà perché con questa scelta pensava di riuscire a mettersi al riparo dalla volatilità dell’elettronica di consumo che garantisce grandi volumi ma pochi guadagni. Ma qualcosa non è andato come forse si aspettava. Tanto che i rapporti tra Panasonic e Tesla non sembrano più idilliaci e filtrano indiscrezioni che Tesla stia considerando altri fornitori e Panasonic sia molto attratta dai piani più concreti di Toyota che con il suo sistema ibrido sta vivendo un momento magico con volumi sempre più elevati e importanti. Insomma sulle batterie per l'auto elettrica oltre al tema tecnico c’è anche quello dei numeri e degli investimenti oltre a una concorrenza sempre più forte di cinesi e coreani che porta a rivedere continuamente i piani con forti accelerazioni e poi grandi ripensamenti e cambi di strategie. Ma anche una maggiore attenzione al nazionalismo. E su questo si è svegliata l'Europa che vorrebbe fare un mega impianto di batterie per la mobilità elettrica. Un'idea questa che fa tremare i polsi perchè sarebbe la conferma che l'Europa butta alle ortiche la tecnologia dell'alta pressione sui motori dove era ed è ancora super vincente per andare a inseguire in un settore che tra l'altro aveva dismesso. Pensate solo a come si sono ridotte le aree accumulatori di Bosch, Magneti Marelli, Varta mentre cosa sono quelle di Panasonic, Samsung, BYD...