Volkswagen UP! elettrica prezzo incentivi
A proposito di...
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10 ottobre 2019

auto elettrica, tutti a dire che ce la fai ma…

Strano Paese il nostro.

Dice di non fumare ma guadagna sul fumo.

Ha un debito pazzesco ma spende quei pochi soldi che ha non per la sanità, non per aggiustare le strade, non per ridurre le accise sui carburanti, ma per dare fiato alla mobilità elettrica.

E c'è chi ne approfitta subito, come Volkswagen che abbassa i prezzi della Up elettrica e della Golf elettrica così che con gli incentivi diventi molto ma molto appetibile. 

Prendiamo proprio il caso della VW UP! Elettrica. Prezzo di listino oggi 23.350 euro ma grazie ad “aiutini vari" può essere vostra a meno di 7 mila euro!

Meno del costo di una Kia Picanto a benzina che si porta via a 8 mila euro ma anche meno di una Fiat Panda prodotta in Italia. 

In soldoni chi ci governa mette sul piatto ben 16.450 euro! 
 
Più del costo di due Kia Picanto o di due Fiat Panda. 

E notate bene che questi incentivi vengono dati a prodotti non giovani e tecnicamente poco interessanti. La Golf è uscita di produzione quindi sono fondi di magazzino perché tra poco arriverà la nuova; la Up non è certo giovane ed è sempre un prodotto derivato e non pensato per la mobilità elettrica. 

Aiutare così tanto prodotti che non avrebbero alcuna possibilità di riuscita commerciale lascia senza parole e anche genera rabbia perché sono soldi della collettività che senza forse e senza ma potrebbero essere spesi molto meglio.  

Viviamo un momento dove chi non è vincente viene messo nella condizioni di diventarlo. 

Ciò falsa tutto, crea mostri e alla fine quando si generano simili bestialità il rischio concreto è che il male prenda il sopravento sul bene, con tutte le tragiche conseguenze del caso anche perché non ce nessuno che una volta presa una strada controlla che porti nella giusta direzione.

Alcuni esempi? Hanno messo incentivazioni nel passato sul fotovoltaico ma nessuno che abbia controllato i risultati o semplicemente controllato la durata e resa nel tempo. Hanno speso soldi nel pallet ma nessuno che abbia tirato le somme e guardato agli ossidi d’azoto preferendo colpire le automobili a gasolio, tra l’altro anche quelle con filtro antiparticolato, i cui valori sono estremamente bassi. E nessuno poi che chiarisca se è meglio avere piccole polveri sottili sospese nell’aria o pesanti che cadono sul terreno.

Ma l’Italia non è la sola ad avere i paraocchi e a non guardare oltre la punta del proprio naso. 

Ritorniamo ancora una volta sull’utilizzo del cobalto che serve le batterie. Si parla di una produzione annua attorno alle 110 mila tonnellate secondo lo  US Geological Survey (USGS). Ebbene, sapete quante ne servirebbero per coprire una eventuale grande produzione di una vettura di segmento D se al posto di essere a benzina o a gasolio fosse solo elettrica? 130 mila! Ma c’è di più. L’estrazione di cobalto al posto di aumentare è capitato anche che si sia ridotta da un anno all’altro. E di questo sembra ne abbia sofferto anche un grande Paese che non è riuscito a tenere i ritmi produttivi dell’anno precedente. A considerare tutto ciò sembra che l’industria dell’auto non abbia fatto bene i conti e che anche alcuni Paesi non riescano a far quadrare bene i bilanci delle materie prime.
 
La produzione di veicoli attualmente è attorno ai 100 milioni di unità all’anno, valore simile alle nascite. 
 
La generazione Z non si sa come si muoverà ma è certo che non tutta andrà elettrica perchè è impensabile alimentare con l'elettricità tutte le automobili.
Quindi attenzione a pensare che l’auto elettrica abbia strada facile, nonostante tutti gli aiuti di questo mondo, consapevoli e inconsapevoli. 
 
PS  E’ notizia di queste ore: centinaia di migliaia di persone nel nord e nel centro della California sono senza corrente elettrica a causa di un blackout pianificato dalle autorità per proteggere la popolazione contro il rischio di incendi.
Il ricorso al blackout pianificato si deve per prevenire la diffusione di incendi in condizioni di vento forte.
Chi ha un’auto elettrica si attacca…alla spina!
E attenzione che non siamo in un Paese del terzo mondo ma in uno Stato che molti prendono come esempio, la California! Tutti in California sono contro il provider dell’energia elettrica, compresi naturalmente i politici come il governatore Newsom, ma forse anche là sarebbe stato il caso che al posto di pavoneggiarsi sulle loro scelte ambientali si fossero prima preoccupati di quelle strutturali. 

 

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