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15 febbraio 2019

Occhio ai freni

Una volta si era soliti fare uso maggiore del freno motore, scalando marcia. Con l’avvento dei motori turbo che hanno poco effetto frenante e con la diffusione dei cambi automatici ci si è abituati a premere sul pedale del freno molto più spesso, a volte anche abusandone. Inoltre controlli di stabilità, funzioni differenziali... hanno aumentato il loro lavoro. Capita pertanto che i dischi prendano violente cariche di calore, che vanno a pregiudicare il comfort ma anche la sicurezza, perché subiscono una deformazione termica. Il contatto con la pastiglia non avviene così più su superficie piana ma deformata e i sintomi sono il pedale del freno che vibra e la frenata poco omogenea e più questi fenomeni saranno intensi, più sarà urgente ricorrere alla loro sostituzione. Molti consigliano come soluzione rapida e poco costosa una rettifica (“piallatura”) del disco, ma il materiale ormai intaccato, dopo breve tempo non è escluso che ripresenterà il mal funzionamento.

Freni dischi surriscaldati

Per non incorrere in questi problemi la prima regola è quella di scegliere automobili con impianti frenanti ben dimensionanti e con soluzioni tecniche di qualità come dischi ventilati, magari flottanti. Su auto economiche almeno quattro dischi e possibilmente di buone dimensioni. E' inoltre importante sapere che frenare con forza per poco tempo è meglio che pigiare sul pedale del freno leggermente ma per tanto tempo, perché si porta l’impianto a temperature maggiori e i dischi vanno così in sofferenza prima. Abbiamo voluto verificare a tale proposito in due prove la resa di un impianto frenante, su un dislivello di mille metri, lungo un percorso di quindici chilometri, affrontato in discesa …velocemente. Nella prima prova si sono usati molto i freni cercando dolcezza e iniziando a frenare per tempo. Nella seconda si è intervenuto in modo molto più brusco e deciso. Stesse velocità di discesa; stesso tempo alla fine del percorso. Nel primo test il piede è stato sul pedale del freno per il 50% in più! Arrivati in fondo l’impianto frenante era…cotto! Pedale lungo, mordente rimasto al 25% della sua efficienza!! Nella seconda prova invece il pedale è rimasto quasi perfetto, con mordente al 90%!