Maggiolino addio
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8 luglio 2019

pensionamenti: arriva quello del Maggiolino

Cala il sipario su un’auto mito: il Maggiolino.

Volkswagen cessa la produzione di una delle sue icone, l’altra è la Golf.

Quando nacque doveva servire il popolo e garantire una velocità adeguata con un consumo non esagerato.
Pensato da Hitler, venne realizzato da Porsche.

Molti vedono nell’uscita del Maggiolino l’ennesima mossa di Volkswagen verso l’addio alle auto con motori a combustione.
 

Dal primo Maggiolino con motore posteriore all’ultimo con motore anteriore, tanto è cambiato.

L’ultimo bisogna dire che non è stato un successo nonostante fosse piacevole da vedere. Si può dire che il primo è stato un’icona, la seconda generazione del 1998 il brutto anatroccolo e la terza quella disegnata da Walter de Silva un cigno, però con grandi limiti funzionali dovuti alle dimensioni del corpo carrozzeria.

Quando venne presentata la seconda generazione nel 1998 si viveva un momento magico tant'è che dopo poco tornò anche la Mini, altro mito del passato e dopo un bel po’ pure la 500. Oggi l’inglese e l’italiana ci sono ancora. La tedesca invece no. C'è chi parla di un segnale da non sottovalutare sulla crisi dell’industria automobilistica tedesca e della Volkswagen in particolare.


Molti si domandano perchè Volkswagen abbia deciso di "uccidere" una figlia che tanto le ha dato anche come immagine.

Come sempre nel mondo dell'automobile tutto è figlio di tantissimi padri. Le scelte fatte non si vedono subito ma nel tempo. E se poi ci sono top manager che non fanno bene e quelli che arrivano non riescono a parare i colpi dei precedenti, c'è un effetto domino tutt'altro che positivo.

Il Maggiolino è caduto perchè l'ultimo non era un gran prodotto; non è stato pensato come prodotto unico ma come derivato sfruttando i soliti moduli-piattaforme che fanno risparmiare subito ma poi presentano conti salati se non si è in grado di gestirli. Piech, il deus ex machina della grande Volkswagen, in questo era un maestro, tutti quelli che si sono succeduti no e quelli che oggi comandano ancora non se ne rendono conto! Il Maggiolino ha quindi pagato compromessi importanti che hanno minato il successo; inoltre quando si doveva decidere del suo futuro è stato vittima di un periodo non certo sereno che ancora perdura nel Gruppo Volkswagen. In più non va taciuto che avendo spostato la produzione al di là dell'Atlantico si è reso troppo dipendente a quei mercati trascurandone così altri. E anche che in molti mercati è stato maltrattato da chi lo doveva vendere, non supportandolo adeguatamente. Insomma, di killer ne ha avuti davvero tanti e non poteva essere altrimenti per uccidere un mito.  

Quindi onere al merito, al Maggiolino. Anche se detta proprio tutta, non è stata mai una grande automobile da guidare! 

PS 1 I primi Maggiolini sono stati tra le auto più lente che abbia mai portato. Andando indietro con la memoria ricordo un viaggio con un cabrio bellissimo degli anni '50. Per me era affascinante ma il viaggio fu interminabile perchè oltre i 70 era fatica farlo andare. Vicino alla destinazione in Costa Azzurra, sulla costiera venne ingaggiata una lotta selvaggia con una Vespa 50!!! E alla fine vinse la Vespa, perchè riusciva ad affrontare le curve con maggiore velocità! Quelli degli anni settanta erano meglio. Ma l'1.6 consumava come una Porsche ma non andava altrettanto seppur come sensazioni non nascondeva la familiarità (pedali, frizione...sterzo). Ricordo che l'aveva mia zia e che mi divertivo a prenderla in giro perchè in autostrada sopra i 100 la capote si gonfiava come un...pallone e oltre i 140 non andava! Altro cabrio l'aveva un amico caro, verde metallizzato. In montagna quando saliva era un re sulla neve ma poi quando arriva la discesa...auguri, perchè poco frenava.
Poi gli anni del New Beetle, il minimalista, con la fantastica versione cabrio che aveva un giro d'aria fantastico. Dentro era povero ma andava gran bene e con motori puliti tutti euro 4. Quando uscì c'era solo il 2 litri poi l'1.6 e anche l'1.4. Con l'1.4 era un vero paracarro ma il direttore di Volkswagen Italia Mazza lo volle per i neopatentati e non fu ideata sbagliata. Ma quello che fece i record di vendite fu l'1.6 diesel che macinava più di 250 mila chilometri senza problemi. Quindi l'ultimo Maggiolino: carico all'inverosimile di retaggi ma senza anima. Troppo largo, troppo poco efficiente. Nato vecchio. O meglio, nato per un mondo non più ben disposto a certe idee. E con un rapporto dimensioni esterne-interne ridicolo, da tecnici dilettanti.


PS2 Sul Maggiolino comunque attenti solo a pensare che non verrà più fatto. Perchè un domani non è detto possa tornare ma in chiave più intelligente. Sempre che in Volkswagen torni a soffiare il vento in poppa.
 

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