Premesso che la sostenibilità è una cosa seria e che non si può esimersi dall’essere europeisti convinti, noti i grandi attori protagonisti del mondo, Usa, Cina, India… che non consentono più di giocare in solitario, occorre guardare alla decisione europee come decisioni risultato di interessi diversi e inevitabilmente contrastanti. Su cui per fortuna ora l’Italia si sta muovendo con passo meno ossequioso. Tanto che vien da dire, finalmente s’è desta, si è svegliata!
L'Europa di fatto ha scelto una tecnologia (quella elettrica) impedendo l'innovazione in altre (motori termici): non semplicemente chiedendo di ridurre, mitigare o quant'altro ma ha fatto una scelta precisa sulla base che l’auto elettrica quando si muove non emette gas al contrario di quella termica.
Chi ha spinto in questa direzione non si è però chiesto se l’auto elettrica nel suo complesso possa arrivare addirittura ad inquinare di più ma non si è nemmeno posto il problema di quali gas effettivi l’auto termica emetta e soprattutto, tema molto importante, di quanto sia una più efficiente dell’altra.
In parole semplici: l’Europa che spinge l’elettrificazione a tutti i costi non ha preso coscienza che per fare 100 km con una Panda si necessita di 4 litri di carburante mentre con una elettrica di ben 30 kWh.
E’ un po’ come il sindaco di Milano Sala che lascia girare vetture da 600 cavalli e che fanno 3 chilometri con un litro in città e blocca auto diesel che bruciano 1 litro ogni 20 chilometri!
Sostenere che un’auto ibrida da 600 cavalli da oltre 2000 kg di peso sia più sostenibile di una Panda da 900 kg e da 70 cavalli è una vera eresia, ma come molti sappiamo succede anche questo.
D’altronde il precedente governo Draghi che ha permesso a molte supercar ibride sempre da oltre 500 cavalli di non pagare il bollo in virtù di una elettrificazione anche blanda che comunque lasciava sempre emissioni di Co2 da oltre i 200 g/km lasciava da pagare il bollo a chi comprava un’auto da 100 g/km di Co2!
Come oramai quasi tutti hanno capito c’è stato un approccio diciamo semplicistico da parte della classe politica ma ora sembra che il vento sia cambiato. E di questo dobbiamo tutti compiacerci e sostenere questo cambiamento. Bisogna però anche che sull'auto e la mobilità tornino a parlare solo i veri esperti e non come si sente ancora, persino i metereologi o commentatori tuttologi.
Come si è più volte ripetuto non bisogna essere a favore o contrari all’auto elettrificata per partito preso, come molti hanno fatto e ancora fanno, ma basandosi su un approccio neutrale per far vincere il migliore.