Mary Barra numero General Motors
A proposito di...
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6 febbraio 2019

come si muove una EX N.1, la General Motors

Per anni è stata la N.1. 

Poi la rovinosa caduta del 2009 e da allora non cammina più come prima.

La General Motors, oggi, a dieci anni dal fallimento, è pronta a tagliare ancora posti di lavoro, fabbriche e modelli. In una America dove tutto invece sembra andare per il meglio. E non paga, General Motors riduce pure il centro tecnologico del Michigan. 

General Motors insomma, nonostante abbia ceduto Opel a PSA, continua a vivere male, molto male.


Nel 2009 si parlava di 21 mila licenziamenti, oggi 15 mila. Mica pochi ieri mica pochi oggi. 


Il timone di General Motors lo tiene dal 2014 Marry Barra. Una donna minuta, apparentemente cortese, ma dura come il ferro.
Lo sapeva anche Sergio Marchionne che aspirava a far unire FCA con GM e il cui sogno divenne un incubo proprio a causa della Barra che si oppose dicendo che non vedeva guadagni per gli azionisti ma anche creò attorno a sè insidiose paludi per fermare l’italocanadese. 

 

In cinque anni di comando la Barra ha tenuta a battesimo l’elettrica Bolt (2016) con cui GM tanti soldi ha perso; ha tagliato fuori il mercato europeo con l’uscita da Opel (ceduta a PSA) ma anche con il ridimensionamento del progetto GM for Europe; ha ridotto gli investimenti in Australia dove GM era fortissima con il marchio Holden; ha azzerato la Russia; ha tolto i presidi in India, in Sud Africa... ha reso la grande GM da globale a provinciale. Non ha avuto paura nell’affrontare grandi richiami. E ha fatto “spallucce”anche a Trump. Ma va detto anche che la Barra ha speso molti denari sull’auto a guida autonoma e su un sistema antagonista di Uber perché non vede l’auto come una icona non mutabile.
 

Oggi Mary Barra guida un Gruppo comunque da oltre 6 milioni di auto, un Gruppo che in borsa funziona grazie anche ai tagli che piacciono alla finanza e che Lei tiene sempre in grandissima considerazione, sicuramente non forte come un tempo ma di questi tempi non è detto che essere grandi sia conveniente, soprattutto per le aziende automobilistiche. Perché l’automobile è a un bivio e se cambierà con elettrificazione e guida autonoma, produrla sarà più semplice e richiederà meno manodopera, quindi essere snelli significa essere più prestanti. 

Ma non si applauda a questa donna perché i grandi manager sono quelli che costruiscono non quelli che tagliano!


 

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