In Casa Alfa Romeo volano i piatti.
E non perché ci sono appassionati di frisbee.
Le nuove versioni di Giulia e Stelvio, che arriveranno sul mercato il prossimo marzo, non sono state elettrificate e c'è chi si lamenta non poco.
In più, sul nuovo piccolo SUV, atteso nel 2024, sembra manchi quel quid che faccia dire è una vera Alfa.
Come si è già visto con Tonale.
Così torna la solita domanda a cui nessuno riesce a dare risposta: perché Alfa non riesce a fare quello che Audi ha fatto con le basi di Volkswagen?
Manager di diversi livelli poco contenti, venditori poco soddisfatti, potenziali acquirenti che una volta meglio informati sulle novità aspettano o lasciano perdere l'acquisto: oggi Alfa torna nell'occhio del ciclone. Perchè è da vent'anni che Alfa non riesce a esprimere le sue potenzialità.
Alfa Romeo, dopo il periodo Alfa 156, 147…(Paolo Cantarella), entra in crisi nera.
La 159 che doveva essere l’auto del rilancio è un fiasco: pesa troppo, ha motori fiacchi, un lay out poco raffinato e le vendite non decollano. Quelle che per i manager di allora doveva essere una vera anti BMW si rivela un boomerang che colpisce ancor più duro nelle varianti Brera e Spider. Belle ma senza anima.
All’epoca Marchionne in fase "non va bene, cambio manager!" azzera tutto e mette in un capannone vicino a Modena giovani menti: nasce la piattaforma Giorgio che serve anche Stelvio e Giulia. I due nuovi modelli entusiasmano per la guida, meno per finiture e infotainment. Le vendite anche questa volta non decollano e inizia un altro periodo crepuscolare con cadute pesanti di volumi. La gamma si assottiglia con la dismissione prima di Mito e poi di Giulietta, Stelvio diventa la sola ancora di salvezza.
La proprietà cambia, il vertice pure. Arriva anche un nuovo SUV, la Tonale, e sempre un altro SUV arriverà nel 2024 ancor più piccino. Nel mentre viene deciso il restyling per Giulia e Stelvio. Ma c’è qualcosa che non sembra andare per il verso giusto anche perché le modifiche a Stelvio e Giulia sono proprio minime e di questi tempi dove l’elettrificazione è salita alla ribalta mettere sul mercato nel 2024 auto non elettrificate è anacronistico.
Il prossimo febbraio si vedranno nelle concessionarie una Giulia e una Stelvio un po’ diverse ma da un punto di vista meccanico nulla cambia. E’ solo estetica con un pizzico di pepe nell'infotainment. Sotto il cofano pertanto solo due motori già noti: il tutto fare 2.2 a gasolio da 160 CV e 210 CV (quest’ultimo solo abbinato alle quattro ruote motrici); il 2.0 turbo-benzina da 280 CV.
I nomi degli allestimenti saranno Super, Sprint, Ti e Veloce. Aggettivi di un passato lontano che fecero la fortuna di versioni iconiche ma molto lontane della 1900 e della Giulietta che gran pochi oramai hanno vissuto. E qui tanti si domandano il senso di evocare ancora una volta il passato piuttosto che evolversi in un concetto similar Cupra. Anche dal punto di vista della comunicazione. Quella della Tonale non ha bucato.
Sull’allestimento Veloce di Stelvio e Giulia i nuovi vertici francesi dell’Alfa Romeo baseranno la versione di lancio Competizione, per la quale la casa del Biscione ha scelto sia per la Giulia sia per la Stelvio un grigio opaco con pinze dei freni rosse. Disponibile con tutte le motorizzazioni, la speciale versione Competizione offrirà una dotazione più ricca a partire dall’impianto hi-fi firmato Harman/Kardon ma nulla che appaghi il piacere della guida e le prestazioni. E giù ancora critiche. “Ovviamente però non mancheranno interni in pelle con cuciture rosse, giusto per essere sul pezzo…” fa notare con nota amara un concessionario, che continua “… ho altri marchi oltre ad Alfa e la pelle in tutto il mondo è in fase calante. Almeno un interno diverso come materiali sarebbe stato più consono. Ma chi tiene il volante di Alfa oggi sa dove bisogna andare, cosa vuole la gente?”.
A sei anni quindi dal lancio, Stelvio e Giulia ricorrono all’estetista ma ad una molto economica.
I manager francesi di Stellantis non hanno inserito nemmeno una piccola batteria o per lo meno una iniezione di potenza in più. Sembra vogliano davvero solo massimizzare il più possibile.
Girano voci che l’attuale direttore generale di Alfa Romeo, Jean Philippe Imparato, sia troppo concentrato sul prossimo B SUV che si vedrà nel 2024 e non abbia nemmeno voluto approfondire sviluppi un po’ più importanti per i modelli Giulia e Stelvio perché li considera già perdenti, soprattutto con l’arrivo della nuova generazione Audi A4, attesa nei prossimi mesi. Denotando un approccio non semplicemente poco combattivo ma una resa totale.
Un vero peccato perché come guida e affidabilità queste due Alfa sono le migliori mai prodotte degli ultimi trent'anni e solo con pochi interventi avrebbe davvero tanto da poter raccontare e dare, anche all'Italia perché non si dimentichi che sono ancora tra le poche made in Italy.