Si chiama Nio ET5 ed è una berlina elettrica cinese con possibilità di cambiare le batterie in cinque minuti.
Mette nel mirino Tesla Model 3 ma anche BMW i4 e Hyundai Ioniq 6.
La prima cosa che colpisce sono i 3 brufoli sulla base del tetto che servono a captare informazioni. Oltre ad essere antiestetici, sono anche fonte di rumore quando si viaggia a velocità autostradali. Ma servono i sistemi di aiuto alla guida presenti e un domani all'agognata guida autonoma.
Nio ET5 ha una posizione di guida stranissima, pesa tanto (ben più di 2100 kg) e accelera da 0 a 100 in 4 secondi ma soprattutto quello che colpisce appena si accede al suo interno è una sfera nera posto al centro della plancia che prende vita per interagire con chi si accomoda. Fa impazzire i più giovani attratti dall’intelligenza artificiale, a chi ha qualche anno in più, ricorda che alcune francesi degli anni ottanta che salutavano chi entrava.
Nio si ricorda è un marchio giovane con meno di dieci anni di vita che punta molto sul concetto del battery swap, cioè di offrire un servizio di cambio batteria così da evitare perdite di tempo per la ricarica. Soluzione ricordiamo già tentata da Renault agli inizi del 2010 e poi abbandonata.
In Europa Nio ha già venduto alcune vetture, più precisamente in Norvegia, Paesi Bassi e Germania. Il modello ET5 viene proposto a circa 60 mila euro, molto più della Model 3 di Tesla, soprattutto dopo i recenti ribassi di prezzo. Ma attenzione si può pagare anche l’auto “solo” 47 mila euro e poi noleggiare la batteria per circa 170 euro al mese con sostituzioni illimitate gratuite. E’ una soluzione interessante perché mette al riparo dai rischi del decadimento batterie nel tempo. Sempre sul tema batterie due sono le possibilità: 75 kWh o 100 kWh. Con quest’ultima di chilometri tra un rifornimento e un altro tanti se ne fanno, più di 500. Bi motore, potenza da 483 cavalli complessiva, la berlina ET5 garantisce buone prestazioni ma quello che si ripete lascia davvero interdetti è la posizione di guida, troppo alta. C’è anche da aggiungere che non piacciono i materiali e la semplicità dell’insieme con la complessità dei comandi digitali delle funzioni principali che sono certo ripetuti anche sul volante ma insufficienti. Poi anche non convince il montante con specchietto retrovisore e la base del parabrezza, le differenti altezze tra parte anteriore e posteriore, la mancanza di spazio per gli arti inferiori di chi siede dietro… : si percepiscono tante, troppe inesperienze ingegneristiche importanti. Carenze anche per gli spazi portaoggetti.
Nio come si è detto punta molto sull’intelligenza artificiale ma sembra davvero troppo simile a quella dell’era della prima elettronica degli anni ottanta quando più o meno tutti erano attratti dai messaggi vocali. Così si può venir richiamati all’ordine perché si voleva solo guardare come era la temperatura con un sonoro “stai attento”. Piccino, troppo, anche il bagagliaio, con soli 386 litri.
I due motori elettrici, come tutti quelli di questa tipologia, sono molto reattivi fino a 100 km/h. Poi più si sale più perdono smalto. Ai semafori le prestazioni sono quindi brucianti ma poi come tutte le elettriche tutto si ridimensiona brutalmente. Nio sembra che sia andata a scuola dai tedeschi per il tuning dell’assetto perché ha messo più potenza sull’asse posteriore, ha lavorato con attenzione sull’asse anteriore per la direzionalità e ha puntato molto su reazioni frenate delle sospensioni. Il tutto ha reso l’auto abbastanza piacevole e apparentemente sicura, grazie anche ai due motori che assicurano trazione sulle quattro ruote. I freni invece lasciano molto a desiderare sia per la nulla modulabilità sia per la potenza. L’auto pesa davvero tanto e quindi ci starebbe bene un impianto più dotato. Come per tutte le elettriche fino ad oggi guidate, anche questa quando la si mette "sotto" perde potenza e ha reazioni complesse da gestire. Un po' per il peso, un po' per una cronica lentezza di risposta a tutti i comandi quando la si porta tra le curve.
