Nel 2018, secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, è stato raggiunto un nuovo record di concentrazioni di CO2 e di altri gas a effetto serra nell’atmosfera. 

Nel corso di una conferenza stampa a Ginevra, gli esperti hanno sottolineato che le percentuali di anidride carbonica sono arrivate a 408 parti per milione, contro le 405,5 rilevate nel 2017. 

“Non abbiamo rilevato alcun segno di rallentamento del fenomeno, e ancor meno una battuta d’arresto”, ha sottolineato il segretario generale dell’organizzazione, Petteri Taalas.

Per quanto riguarda il settore automotive in questi ultimi dieci anni sul fronte riduzione CO2, con l’avanzata delle auto a gasolio, i passi fatti sono stati importanti con una contrazione delle emissioni in Europa valutabile anche in un 30% considerando il risparmio garantito dai motori a gasolio. 

Negli Usa, in Cina e in Giappone dove hanno continuato a preferire i motori a benzina non si può però dire altrettanto. 

E anche la scelta di spingere sull’ibridizzazione in luogo del motore Diesel non comporta benefici rilevanti.

Ciò deve far riflettere anche la classe politica che in Italia ad esempio premia una Lexus RX da 134 g/km e penalizza una Fiat 500 che ne emette 97 di g/km! 

E attenzione anche a quanto danno si continua a fare se insiste nel promuovere l’auto elettrica senza se e senza ma. Ci sono studi che affermano che un’auto elettrica solo per produrla comporta le emissioni di un’auto a gasolio per 90 mila km di percorrenza!

Infine due dati che conviene non dimenticare. Nel 2015 l’Alfa Mito diesel emetteva 90 g/km di CO2. Una sua rivale come l’Audi A1 a benzina sta attorno ai 108. Quindi oltre un 20% in più. Considerando l’attacco al diesel a favore del benzina, nell’atmosfera pensate a quanto in più si metterà per questa scelta scellerata!

Per fortuna le emissioni di CO2 del parco circolante europeo non sono molto rilevanti a livello globale ma ciò deve far aprire gli occhi perché qui al posto di fare passi in avanti si fa come i gamberi!