LYNK & CO Model 01
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21 ottobre 2016

LYNK & CO: tra realtà e virtualità sarà un sogno o un incubo

Automobilisti giovani, automobilisti con più di qualche primavera sulle spalle, persone che delle auto poco vi interessa ma ve ne servite, costruttori consolidati di automobili, venditori di automobili… sappiate che il domani potrebbe non più essere come ve lo aspettate.
 
A Berlino, città del cambiamento, è stato svelato uno scenario sulla mobilità individuale rivoluzionario che, se avrà successo, trasformerà tutto e niente sarà più come è oggi. Attrice protagonista di questo cambiamento sarà la neonata casa automobilistica LYNK & CO che ha svelato il suo primo modello denominato semplicemente 01. E subito attenzione: perché se appare un SUV come tanti al primo sguardo, sentendo le premesse del lungo discorso di Alain Visser, Senior Vice President of LYNK & CO, viene proprio da dire che potrebbe essere un sogno per tanti ma anche per altrettanti un vero incubo. Perché questa nuova Casa automobilistica proporrà più che automobili, smartphone con le ruote sempre connessi. Pertanto tutti i comandi saranno vocali quando si userà e quando si lascerà si potrà gestire con lo smartphone. Giusto per capire meglio: se avrete lasciato la vostra LINK & CO modello 01 parcheggiata e non avete intenzione di usarla, un vostro amico-parente-conoscente-figlio-moglie… se ne avrà bisogno potrà goderla semplicemente usando lo smartphone, dopo che naturalmente avrà avuto vostra autorizzazione. In pratica ragionando come le ultime generazioni che vivono social e nella grande condivisione, anche l’automobile verrà condivisa. Si aprono le porte a un carsharing privato o amico. Quindi meno lavoro per taxi, uber… per tanti.
L’auto smartphone o meglio sempre la LINK & CO non avrà bisogno di una rete di vendita e assistenza come c’è ora per tutte le automobili: sempre tramite smartphone verrà presa e ritirata senza che nessuno proprietario debba perdere tempo quando dovrà andare in officina. Anche l’acquisto sarà semplice perché avverrà via internet e con una linea di modelli senza ulteriori accessori e a prezzo fisso come l’i-Phone, che costa uguale in tutti i Paesi di una stessa regione, e che oggi viene per lo più venduto via internet. La trattativa sparirà. Sparirà anche il concessionario. Altro fatto importante l’acquisto potrà prevedere la sostituzione con un modello più evoluto per avere sempre il meglio della tecnologia. Per la serie anche tutto il business che sta nella rivendita potrebbe andare incontro a grandi cambiamenti. Ma soprattutto quello che emerge chiaramente è che il settore dell’automobile statico per 100 anni si dovrà confrontare con un nuovo modello di business, dove più che la meccanica e la sua evoluzione potrebbe valere la condivisione, il “link nella co” che sta per comunity. Così si spiega anche da dove deriva questo nome più fashion che auto.

La lucidità di Alain Visser e di chi sta dietro a lui (Volvo, Geely, Microsoft, Alibaba…) lasciano presagire che qualcosa succederà, anche perché le nuove generazioni stanno dimostrando che le regole del mondo come lo si è vissuto finora gli stanno strette, a partire dal concetto di proprietà e ma anche di mobilità.
 
Più si ascolta il messaggio dei vertici di LINK & CO e più si vede Alan Visser come un guru molto simile a quelli che stanno in California e che hanno rivoluzionato il mondo azzerando importanti realtà: chi pensava alla triste fine di Motorola? Chi immaginava la chiusura di Kodak? Chi poteva sognarsi il grande cambiamento nel settore musicale…?? A proposito sono 15 anni dalla nascita dell'i-Pod. Sarà così anche nel mondo dell’auto e della mobilità individuale? E’ possibile perché i ragionamenti esplicati non sono surreali o impossibili, hanno un loro perché, basta guardarsi intorno.
 
I consumatori hanno ancora però il coltello dalla parte del manico e importante sarà che prestino attenzione alla sostanza e non alla forma, che ritornino al reale valore delle cose, che si è perso. Perché se è vero che il telefono da quando è diventato smart ha migliorato molte cose, è anche vero che sta portando tutti a vivere connessi e apparentemente vicini ma lontani dai valori che hanno creato chi siamo. LINK & CO può fare del bene e essere quindi visto anche come un medicinale per aiutare a un risveglio anche delle Case automobilistiche che ultimamente puntano molto sul brand e meno sui contenuti.
 
P.S.: Il primo modello di LINK & CO si chiama 01. E’ lungo 453 cm e ha forme da SUV. Ricorda nello stile una Porsche Macan ma anche una Kia Sportage. Ha un design non rivoluzionario ma rassicurante come volumi e dettagli soprattutto dei fari che danno personalità. E' opera di designer svedesi e si vede anche nei dettagli interni con idee molto Volvo. Tecnicamente il model 01 sfrutta una nuova piattaforma sviluppata per modelli Volvo e Geely. Il modello 01 presentato era un bel...manichino. E’ stato detto che arriverà nel 2017 in Cina, dapprima con solo motore benzina, poi ibrido mentre in Europa sarà subito ibrido. Verrà costruito in Cina e quindi il prezzo dovrebbe essere basso complice pure la distribuzione via internet. A essere sinceri visto che arriverà sul mercato cinese nel 2017 ci si aspettava qualcosa di più concreto. Il modello di business sembra essere molto simile a quello della Apple. Sul tema consumi, prestazioni…niente è stato comunicato, se non che sarà la migliore perché questa è stata la richiesta del numero 1 di Geely che ha avvallato e paga LINK & CO. E qui però va detto chiaramente che: fare un’auto è facile, fare un business dell’auto è più difficile, come insegna Tesla che sta perdendo l’imperdibile ma soprattutto fare buone automobili è cosa da pochi. E di questo i consumatori è meglio che ne prendano bene conoscenza perché l’auto oltre ad essere la seconda spesa più importante dopo la casa è anche quell’oggetto che porta a spasso, che deve proteggere, che deve essere efficiente, che dispensa realtà e non virtualità. Tutto questo, però, non va completamente interpretato per LINK & CO, in quanto gli uomini che abbiamo incontrato a partire da Visser ma anche dai designer e in particolare Andreas Nilsson sono uomini con chiare idee che se disporranno di carta bianca e soldi e aiuti da Microsoft e Alibaba potrebbero entrare nella storia dell'automobile sempre che facciano un model 01 e poi i modelli 02 e 03 più arrosto che fumo.

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Carlo 21 ottobre 2016 alle 6:56
Al momento mi sembra un pò fantasioso ma se dietro ci sono Microsoft, Alibaba e i cinesi temo diventerà presto una realtà
Giulio 21 ottobre 2016 alle 6:59
Una vera rivoluzione! Verrebbero finalmente azzerati i costi di gestione dell'auto che sono altissimi e condizionano sempre la scelta di un modello o un'altro
sandro 21 ottobre 2016 alle 7:38
mica male sia la 01 sia l'idea, certo che se funziona sarà un bel cambiamento
Nik 21 ottobre 2016 alle 7:53
👍👍👍👍👍
Dario 21 ottobre 2016 alle 8:21
Sembra tanto una volvo. Voglio far leggere a mio figlio il ragazzocellulare
Ludo 21 ottobre 2016 alle 8:40
Dietro mi sembra una lincoln, davanti un mix tra porsche e kia, dentro volvo e tesla.
Antonello 21 ottobre 2016 alle 8:46
Sono senza parole
Fulvio 21 ottobre 2016 alle 9:46
Da vedere non è male, certo che sta proprio cambiando l'idea di mobilità individuale e da sperare che non ci sia mai un blackout del sistema altrimenti sai che caos !
Nando 21 ottobre 2016 alle 10:03
sono un dealer, argomenti interessanti ma bisogna sapere costi e quanto rendera' non sara' facile
Riccardo 21 ottobre 2016 alle 10:15
Ho letto tutto: il modulo apple intriga bisogna vedere se riesce anche sull'auto. penso che daranno una scossa ma non uccideranno tutto come e' avvenuto nella telefonia
Davide 21 ottobre 2016 alle 10:18
Curioso che tutto cio' non venga da cupertino.
Tony 21 ottobre 2016 alle 10:27
Puo' essere positivo: grandi centri distribuzione piccoli per assistenza grande rapporto con consumatori
Giampaolo 21 ottobre 2016 alle 10:29
Il settore automotive e' sotto pressione da troppo tempo sui costi della distribuzione e non solo. Si aprono scenari importanti
Massimo 21 ottobre 2016 alle 10:38
Il modello Apple fa gola a tanti. Ma l'auto è un bene più durevole di un telefono. Per cercare di scardinare offrono il cambio auto frequente e quindi si va sul noleggio. Come già tanti offrono. E' una bella sfida per tutti.
Marco 21 ottobre 2016 alle 10:45
Rivoluzione copernicana del mondo dell' automobile frutto dell' idea base delle nuove generazioni che è la condivisione. La mia è una generazione cresciuta con il mito della proprietà come strumento di affermazione economico - sociale e di indipendenza e l' auto rappresentava uno dei primi tasselli.E' un monito ai brand a valutare formule che riducano i prezzi al consumatore finale.D' altronde nei paesi della prossima motorizzazione di massa le formule come quelle proposte da LINK&CO saranno le vincenti.
Minga 21 ottobre 2016 alle 10:57
Solo il prezzo e l affidabilità farà il successo del prodotto
Antonio 21 ottobre 2016 alle 11:13
Bisogna essere pronti ai cambiamenti o meglio saperli cavalcare. Auguri a tutti
Jack 21 ottobre 2016 alle 11:32
Puo' funzionare
Sergio 21 ottobre 2016 alle 11:54
Piu' che dire c'e' da fare.lettura consigliata a tutti. Buon lavoro
Antonio G 21 ottobre 2016 alle 12:37
Siamo arrivati al dunque anche sull'automobile. I costi distributivi incidono troppo
Simone 21 ottobre 2016 alle 12:53
Avevo gia' letto e sentito ma non cosi chiaramente. E' una operazione da seguire attentamente per capire come si comporteranno generazioni differenti.
Mao 21 ottobre 2016 alle 13:01
alla faccia di chi continua a parlare della guida autonoma
Luca 21 ottobre 2016 alle 13:05
Mio figlio fa tutto con amazon. Quando compra si mette su internet e li opera. Per me è pazzesco ma è così e spunta prezzi incredibili oltre a perdere meno tempo. Non ci vuole un genio e mi domando perché tutti gli altri costruttori non si siano dati una mossa a riguardo magari facendo interagire un sistema evoluto con la loro rete.
Nicola 21 ottobre 2016 alle 13:10
Ormai non c'è più da sorprendersi...Ancora una volta si conferma che il mondo sta cambiando e lo fa molto velocemente. Certo però che il fascino di andare al concessionario...parlare con il venditore, toccare con mano i materiali, i profumi delle auto nuove, le luci del salone che fanno sembrare bello anche quello che non è .... Sarebbe , a mio avviso, una grande perdita !!!
Gabriele 21 ottobre 2016 alle 13:42
E' voluta la messa in evidenza della bici peugeot per far capire che sulla mobilita' ci sono grandi cambiamenti all'orizzonte? Sono capitato per caso su overmobility perche cercavo info su un marchio e mi piace molto
Marco 21 ottobre 2016 alle 14:09
Cosi si potrebbe anche ridurre il traffico sulle strade
Alfredo 21 ottobre 2016 alle 14:30
Pezzo interessantissimo
nicola 21 ottobre 2016 alle 15:06
L'auto sembra bella a vedersi ma il concetto di condivisione fa un po' acqua: nel senso che non serve uno smartphone per condividere l'auto, basta passarsi la chiave dell'auto. Su questo aspetto non serve un'auto nuova con un nuovo marchio; lo stanno già facendo con le 500 e le smart a Milano e nel mondo. In breve, se l'auto la compra un privato, la condivderà solo con chi si fida e a loro può dare le chiavi; se invece è un'iniziativa di business, ci sono già (car2go e enjoy) e si possono fare con qualsiasi auto. Molto più interessante il modello di business senza rete distributiva e senza rete di manutenzione. Ma sono cose che possono fare i costruttori tradizionali: ridurre gli spazi e espositivi e consegnare direttamente solo su ordini effettivi, senza lasciare auto nuove in depositi sparsi per il mondo per mesi. E il tema della manutenzione è poco credibile: l'auto è una cosa fisica e per ripararla ci vogliono uno spazio e un meccanico, il fatto che vengano a prendermela dopo un messaggio con smartphone non è rivoluzionario; quel che sicuramente succederà e che Link & Co dovrà dotarsi di una struttura per la manutenzione e quindi dov'è il risparmio?
Franz 21 ottobre 2016 alle 15:48
Se accadrà come con la telefonia, in 10 anni molti dovranno cercarsi altro da fare
Fabri 21 ottobre 2016 alle 16:24
Divertente ! Secondo me aprirà scenari solo positivi per noi utenti finali
Filippo 21 ottobre 2016 alle 18:14
Fantascienza! !!
Stefano 21 ottobre 2016 alle 18:15
Mn...staremo a vedere !
Gino 21 ottobre 2016 alle 18:16
Forse sarà un futuro speriamo prossimo
Michele 21 ottobre 2016 alle 18:16
Ma non ho capito ...si guida da sola ???
Gabriele 21 ottobre 2016 alle 18:18
Ma quindi ancora più disoccupazione? ?
Fermino 21 ottobre 2016 alle 18:21
Sarà positivo ma per chi ???
Riccardo 21 ottobre 2016 alle 18:23
Ai posteri larga sentenza
Enrico 21 ottobre 2016 alle 18:24
La pensata è una ficata. .speriamo che non sia solo fumo
Giovanni 21 ottobre 2016 alle 19:01
Panta rei
Vittorio 21 ottobre 2016 alle 19:20
Il passaggio sulla distribuzione e' centrale: il secondo bene come spese senza toccarlo e' davvero la scommessa
Lina 21 ottobre 2016 alle 19:26
Uno show room però dovrà sempre esserci
Massimo 21 ottobre 2016 alle 19:49
Oggi la distribuzione ha un carico tra il 25 e il 30 del prezzo: partendo con un nuovo marchio non ci sono problemi con la rete di vendita ma anche d'immagine quindi questo e' il vero punto focale di geely che votrebbero fare tutti ma non possono
Silvio 21 ottobre 2016 alle 20:57
Cinesi alla conquista del mondo copiando idee americane ma in un business assai oiu costoso e quindi dai maggiori margini: grande sfida e noi fermi a guardare
Giulio 21 ottobre 2016 alle 21:41
fa fare molte riflessioni questa storia e affascina pure. Uso molto l'automobile e penso pero' che tutto cio' vada bene per una parte della polazione, quella che vive nelle grandi citta che definisco ormai grandi prigioni, per gli altri invece no perche sono ancora liberi
Ernesto 22 ottobre 2016 alle 16:08
Bella idea ma non per i concessionari...