Mobilità sotto l'ombrellone
A proposito di...
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2 agosto 2018

pensieri sotto l’ombrellone

C'è chi blocca le diesel.
C'è chi spinge sulle elettriche.
C'è chi vede un mercato in difficoltà.
C'è chi si vede costretto a cambiare auto e chi non avendo soldi si vede...presto appiedato.
C'è chi parla che fermando i diesel aumenteranno i consumi e quindi le emissioni ma c'è chi è convinto che l'aria diventerà più pulita.
C'è chi parla che il futuro sarà il carsharing ma c'è chi guarda i conti e vede buchi giganteschi a meno che non si triplichino le tariffe. 
C'è chi sogna una mobilità a zero emissioni ma non fa bene i conti. 
C'è chi spera di non produrre più veicoli per i singoli ma navicelle per una mobilità condivisa.
C'è chi pensa ai dazi e chi a come evitarli.

Sotto l'ombrellone se ne leggono e sentono di ogni.
Alla fine è certo che al ritorno dalle ferie molte sorprese ci saranno.
Compreso il rischio che l'auto torni un bene di lusso non per tutti.

Lo scorso 30 luglio, al Tavolo Aria, presieduto dall’assessore regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, è stato deciso che le automobili a gasolio omologate Euro 3 dal prossimo 1 ottobre non potranno circolare da lunedì a venerdì tra le 7.30 e le 19.30.
 
Nel 2020 lo stesso avverrà con le Euro 4 sempre a gasolio. 

La Regione Lombardia offre 7,8 milioni di euro di incentivi per la rottamazione delle auto più vecchie e l'acquisto di modelli meno inquinanti che non sono però  le automobili con i motori a gasolio, anche se di ultima generazione! Vengono infatti riconosciute solo le auto a benzina Euro 5 ed Euro 6, le elettriche e le ibride, per cui è prevista anche l'esenzione dalla tassa di circolazione (bollo) per i primi 3 anni. 
 
In luglio sono state immatricolate in Italia 152.393 automobili. La crescita è del 4,42%. E’ un segnale indubbiamente positivo dopo il calo del 7,25% di giugno ma molto dovuto alle tantissime km0 immesse sul mercato. Il secondo semestre 2018 sembrerebbe partito quindi con il vento in poppa ma tra molti concessionari c’è preoccupazione anche per il rallentamento della situazione economica che si è letta sul dato del prodotto interno lordo oltre che dal ridotto traffico in concessionaria di potenziali clienti.
 
Nei primi sette mesi dell’anno il calo delle vendite di auto diesel nel nostro Paese è stato del 6% e va segnalato che beneficiarie di questa situazione non sono certo le auto elettriche, ma soprattutto le vetture a metano, che vedono le loro immatricolazioni nei primi sette mesi dell’anno crescere del 68%, e quelle ibride in crescita del 47%. Ibride che presto non dovrebbero anch’esse più avere il vantaggio della libera circolazione nelle aree ZTL. 
 
Insomma, sembra proprio che per muoversi con un proprio veicolo si debba mettere mano pesante al portafogli acquistando il meglio che oggi per diversi è l’auto elettrica. 
 
E a proposito di ciò: il mondo che spinge la mobilità elettrica non sa più cosa inventarsi sui numeri e l’ultimo stadio è quello di comunicare i chilometri di autonomia elettrica commercializzati così da ricavarne anche una classifica!
 
Emerge così che una Casa che ha sposato l’elettrificazione totale è la N.1 mentre il Gruppo che più produce veicoli nel mondo, la Volkswagen, non rientra nemmeno nei primi dieci!!! Nelle retrovie anche un altro colosso: General Motors che si deve accontentare della quinta posizione! 
 
Tra le dieci principali case automobilistiche di questa “pazza analisi” figurano anche ben cinque produttori cinesi: BydBaicGeelyZhidou eJianghuai
 
Per quanto riguarda europei, americani, giapponesi e coreani: l’alleanza Renault-Nissansi colloca in seconda posizione con 6 milioni di chilometri venduti, la General Motors quinta (2,64 milioni di chilometri), la Hyundai decima (1,84 milioni di chilometri), mentre la Volkswagen come si è già scritto solo undicesima. La ciliegina sulla torta è che anche nell'ultimo trimestre Tesla, la N.1 di questa classifica, ha perso altri 700 e oltre milioni di euro ma c'è chi vede che già quest'anno potrebbe guadagnare! Per la serie c'è chi vede rosso e chi già nero, ma sono quelli della finanza abituati a giocare alla roulette!

Rimanendo invece con i piedi ben piantati a terra, da gennaio a giugno, i ricavi delle vendite di Volkswagen hanno raggiunto 42,7 miliardi di Euro, l'8% in più rispetto al valore dell'anno precedente, progresso in gran parte dovuto al forte aumento delle vendite di veicoli: con 3,12 milioni di unità consegnate, è stato infatti raggiunto un nuovo record. Al netto degli oneri atipici non ricorrenti, l'utile operativo è aumentato del 20% a € 2,1 miliardi. La redditività operativa delle vendite è migliorata, attestandosi al 5,0% (rispetto al 4,5% nel 2017). In riferimento alla gestione della vicenda Diesel, il Marchio ha registrato spese una tantum per 1,6 miliardi di Euro nel primo semestre; il risultato operativo è stato quindi di 0,5 miliardi di Euro.

 

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