Piech Automotive Geneve 2019
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18 marzo 2019

EV, Hybrid e Combustion: la Piech nessuna ne esclude

Al salone di Ginevra ha debuttato la Casa automobilistica Piech.
 
Nasce per volontà di Anton Piech, figlio di Ferdinand Piech, un mito nel mondo dell’automobile al pari del nonno Ferdinand Porsche. Giusto per comprendere meglio di chi stiamo parlando, Ferdinand Piech ha creato il mito Porsche nelle competizioni sul finire degli anni sessanta con le sport, ha condotto Volkswagen negli anni della migliore Golf di sempre, la quarta serie e la quinta mettendo la sospensione multi link, ed ha anche creato il mega colosso con le piattaforme modulari che hanno permesso di passare da tre modelli (la Polo, la Golf e la Passat) a oltre venti con sinergie Audi e Porsche (Touareg-Cayenne-Phaeton…) che le hanno rese realtà fuori dall’ordinario. Ma Ferdinand Piech ha pensato e realizzato incredibili motori, dai cinque cilindri ai W8, ha creduto nell’iniezione diretta con il turbo, è stato geniale nel sistema pompa duse e poi nel common rail fino al V8 diesel 3.3, spingendo sull’acceleratore con l’Università motoristica di Salisburgo. Ferdinand Piech mai pago ha spinto sull’uso dell’alluminio, ha creato la prima auto al mondo dal consumo di 1 litro ogni 100 chilometri…ha voluto la Lamborghini, la Bugatti, la Bentley. Non per vanità ma dargli futuro. Alcuni sciocchi hanno detto per manie di grandezza: i poverini non ricordano come erano messe queste Case automobilistiche e cosa sono oggi. 

La madre di questo incredibile uomo che ha più di ottant’anni, è nato il 17 aprile del 1937, era Louise Porsche, figlia di; il padre l’avvocato austriaco Anton Piech che aiutò non poco i Porsche subito dopo la guerra e permise la nascita della Porsche automobili a Gmund. Suo nonno ha fatto l’automobile del popolo, il Maggiolino. Auto che nell’architettura ha segnato un epoca e poi è cresciuta nel segno della 911. 

Il debutto della Piech e la presenza di Anton Piech che porta il nome del nonno va quindi tenuto in altissima considerazione, a tal punto da farci affermare, soprattutto dopo aver parlato con parte di loro, che è la vera stella polare non solo del salone dell’automobile di Ginevra 2019 ma bandiera tecnica della automobile di domani. Perché fa vedere oltre il caos e il dilettantismo dilaganti nel mondo dell’automobile di oggi. Confusione di idee, mancanza di visioni,  dilettantismo che non sono mai appartenuti e tutt'oggi non appartengono a questa famiglia che tanto a dato alla mobilità individuale.

La Piech ha svelato il modello Mark O1 sviluppato su una nuova piattaforma in alluminio che può servire powertrain elettrici, ibridi ma anche a combustione. L’automobile in sé non è un granché. E’ una GT nelle forme retrò. Ma su cosa poggia merita grande attenzione. Perché la scelta tecnica indica chiaramente come ci sia molta incertezza sul futuro riguardo la propulsione e quindi si necessiti di basi molto flessibili
 
Parlando con i tecnici della Piech sul tema migliore efficienza, emerge sempre la potenzialità di un motore termico alimentato a carburanti sintetici con un motore elettrico e un pacco batteria piccolo di non più 5-6 kwk per il recupero energia in frenata, da utilizzare poi come boost. Questa soluzione viene vista come la migliore da un punto di vista d’efficienza perché permette il recupero di energia, e non obbliga a trasformazioni e passaggi che comportano perdite di energia, come sulle ibride più complesse o sulle elettriche. 

A fronte però delle limitazioni legislative attuali e future che favoriscono la trazione elettrica, per una scelta esclusivamente politica e non tecnica, a Ginevra la Piech ha portato la soluzione elettrica con due motori e pacco batteria sull’asse posteriore, oltre che nel tunnel per avere più peso sulle ruote che spingono. Questa soluzione permette di avere anche freni più potenti sull’asse posteriore e ricorda molto il concetto Porsche 911. L’auto che frena meglio in assoluto. 

La scelta di impiegare alluminio per il telaio si deve ad una analisi dei costi e dell'impatto ambientale, in quanto è di facile riciclo. 

La piattaforma della Piech è iper razionale e lo schema a T permette di avere due stivaggi per gli accumulatori ma al tempo stesso un eventuale serbatoio carburante e un motore a combustione. 

"Dimmi come la vuoi tecnicamente ed io la realizzo”: questa è la soluzione.
Perché magari in Cina si vorrà l’elettrica, negli USA la benzina, in Europa…chi lo sa???? 


Oggi molti parlano di piattaforme per l’auto elettrica e piattaforme per l’auto a combustione.

La Piech con una piattaforma fa tutto!

Giusto per capire l’importanza di questo cambiamento va sottolineato e rimarcato che è pari a quello fatto negli ultimi vent’anni sulle linee di produzione, che ha permesso non solo di razionalizzare i costi ma anche di fare tanti modelli. Chi inventò il sistema era proprio Ferdinand Piech. Ora il figlio, Anton Piech ripete il concetto ma sul powertrain. Pensate a quanti soldi molti stanno spendendo e a quante energie sulle piattaforme dedicate all’elettrico che, poi, come si è visto da quella della Honda a quella della Tesla, non comportano radicali cambiamenti nel lay out dell'auto, quindi la soluzione della Piech non solo sta in piedi ma risulta tremendamente lucida e razionale, nel segno di questa famiglia che sulla sostanza ha costruito un impero.

Giusto per informazione. Alla sera Wolfgang Porsche ha fatto visita al nipote Anton Piech. Cosa si siano detti non lo sappiamo ma basti sapere che gli occhi di Wolfgang Porsche, quando ha lasciato il nipote, erano lucidi di commozione ed orgoglio. 
 
Ci siamo poi fermati a parlare con Wolfgang Porsche su come oggi il presente dell’auto sia costretto al cambiamento non per scelte tecniche ma per mere scelte politiche. Quando si è chiesto quale strada sia la migliore da percorrere si è convenuto nella flessibilità. E mentre si parlava si guardava la piattaforma della Piech e si concludeva che comunque per l’automobile e la sua industria i tempi non sono certi facili.

 

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