WLTP nuove omologazioni per consumi ed emissioni
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17 aprile 2018

caos generato dai nuovi cicli omologativi: tutti nell'angolo

In molti Paesi europei è caos.
 
Tutto si deve ai nuovi cicli omologativi Wltp che dovevano fare chiarezza e invece stanno generando solo una gran confusione, complici media poco informati e dotti assieme a una classe dirigente arrogante e assolutamente non preparata, se non nello spremere come limoni i suoi cittadini.

Da settembre 2018 tutte le automobili dovranno rispettare i nuovi cicli omologativi Wltp. Aumentano pertanto i listini e sulla carta i consumi salgono. Così chi ci guadagna sono solo i bilanci degli Stati, ma fino a un certo punto perché c'è il rischio collasso finanziaro sul valore dei diesel se non si fa chiarezza e si iniziano a sciogliere i troppi nodi fatti. 
 
Dal prossimo settembre tutte le automobili dovranno sottostare al nuovo ciclo omologativo Wltp. E ciò sta comportando aggiornamenti di tutti i modelli in vendita facendo riscrivere a tutti i costruttori i dati di consumo e le emissioni di CO2.
 
Per come è stato strutturato il test omologativo Wltp, i consumi e conseguentemente le emissioni di CO2 che vengono rilevati sono peggiorati, quindi in molti Paesi europei dove le tasse automobilistiche sono legate alle emissioni di CO2, le automobili che si acquisteranno pagheranno di più! Inoltre con listini in forte aumento perché le nuove automobili si devono dotare di sistemi di pulizia degli scarichi sempre più complessi!!!
 
Quindi, tutte le automobili mostreranno dati peggiori con prezzi maggiori e questo porterà a confusione certa anche da noi.
 
Esempio lampante è la rinnovata Mini che presenta dati di consumo peggiori rispetto al modello precedente pur costando 500 euro in più! Così chi entra oggi in concessionaria e si sofferma sulle caratteristiche non capisce perché deve pagare di più per avere di meno.
 
Tutto ciò si deve appunto al cambio di ciclo omologativo Wltp che è assai differente rispetto al precedente Nedc introdotto nel 1996 ma mandato in pensione perché non ritenuto corretto poiché si svolgeva solo in laboratori e non su strada e con una procedure ritenuta poco attendibile.
 
La UE è quindi intervenuta spinta da molti media e in più ha anche introdotto per prima al mondo il test di controllo RDE per una ulteriore verifica dei dati attraverso test su strada con attrezzature mobili delle emissioni di ossido d’azoto e particolato e alla fine il risultato è sotto gli occhi di tutti: le auto costano di più all’acquisto, da mantenerle e non si è nemmeno sicuri che possono avere sempre libertà di circolazione.
 
Prendiamo ad esempio il tema particolato: quasi tutti i motori a benzina si doteranno anch’essi a breve di filtro antiparticolato come i Diesel fanno da dieci anni!!! Così chi oggi si compra un benzina pensando che sia meglio del diesel presti attenzione perché se ne è privo, un domani, se succederà come con le vetture a gasolio che la classe politica deciderà a favore delle versioni con filtro antiparticolato (anche noto come FAP e DPF), il rischio di trovarsi in situazioni di fermo macchina per diversi giorni anche con i benzina nonostante questa sia modernissima potrebbe diventare concreto!
 
Insomma la situazione è davvero molto ingarbugliata. E ciò si deve a una classe dirigente politica europea davvero di bassissimo profilo ma anche a una industria dell’automobile ferita dal caso dieselgate che si è trovata sotto pressione in un momento molto importante sui regolamenti che stavano per essere deliberati, lasciando mano libera a chi poco ci capisce.
 
Alla fine il risultato è che oggi ci troviamo con auto sempre più costose, le più care al mondo perché nel mercato europeo obbligate dalla legge ad avere di tutto di più per la sicurezza e l’ambiente, che comunque non vengono premiate; ci troviamo con automobili che su strada alla prova reale se Diesel consumano sempre meno, mentre se benzina un po’ di più perché con il filtro antiparticolato i consumi crescono; ci troviamo con nuovi modelli che consumano più dei vecchi e quindi non si comprende perché cambiarli con costi di esercizio superiori; ci troviamo con troppe regole non chiare che generano confusione infinite; ci troviamo con sindaci che proclamano su tecnologie d’avanguardia senza sapere nulla ma gettando nel panico e influenzando le scelte dei cittadini con conseguenti rischi economici sulla svalutazione di modelli con potenzialità drammatiche per la nostra economia; ci troviamo con una classe politica che sta facendo di tutto per recuperare solo denaro spremendo come limoni gli automobilisti. Insomma siamo nel caos e quando c’è il caos davvero non si sa più cosa fare e dove andare se non mettere nell’angolo chi ha fatto tutto ciò cercando qualcuno che inizi a raccogliere i cocci adoperandosi a una attenta ricostruzione.

 

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valerio 17 aprile 2018 alle 9:09
quando l’incompetenza regna sovrana i risultati non possono essere che questi
mario 17 aprile 2018 alle 9:25
i paesi del nord che avevano puntato sulla tassazione in base alle emissioni di co2 oggi dovranno spiegare ai loro cittadini tutto questo e mi viene da dire che anche loro come classe dirigente bene non sono messi
renato 17 aprile 2018 alle 9:28
tutto si deve ai blocchi del traffico in base all’omologazione ma anche a regole troppo restrittive, stiamo facendo i piu realisti del re
lucio 17 aprile 2018 alle 9:43
voglio far presente che con il nuovo ciclo aumentano le emissioni e sara difficile rispettare le future norme del 2021 sui 95 grammi. hanno fatto davvero un grande casino.
max 17 aprile 2018 alle 9:44
nel 2004 con i diesel e il dpf capito’ la stessa cosa: quelle prive consumavano meno di quelle con il filtro antiparticolato!!!
MarioMo 17 aprile 2018 alle 9:45
Davvero delirante! E come sempre ci rimette chi deve cambiare auto, investendo fior di soldi senza avere la certezza di poterla usare sempre e ovunque nei prossimi anni!
enrico 17 aprile 2018 alle 9:46
le norme vanno fatte assieme ai tecnici se no viene fuori un vero casino
Aldo 17 aprile 2018 alle 9:51
Anche i test di prima, comunque, essendo fatti in laboratorio, sui rulli, mi sono sempre sembrati poco aderenti alla realtà, poco verosimili
Fra 17 aprile 2018 alle 9:51
Sembra tutto fatto apposta per aumentare le tasse e penalizzare gli automobilisti altro che per tutelare l'ambiente!
Andrea 17 aprile 2018 alle 11:21
La solita distanza "siderale" tra i burocrati e i cittadini! Ma dove e come vivono, non realizzano nella loro vita quotidiana i risultati assurdi delle loro decisioni?
Minga 17 aprile 2018 alle 14:10
Ma cosa vuoi che capisca la clase dirigente in centro a Bologna fanno girare le land rover dell esercito euro 0 con la capottina in tela che durante l inverno per il freddo tengono accesa continuamente
Dari8 17 aprile 2018 alle 16:37
Vorrei anche sottolineare che a tutto questo si aggiunge l'incognita più grande rappresentata dalle limitazioni alla circolazione gestite dalla politica locale, secondo cui ogni comune, provincia, regione può decidere in autonomia se bloccare una determinata categoria di veicoli
Micky 17 aprile 2018 alle 16:42
E' proprio il caso di dire : "del doman non v'è certezza..."!