"Luca de Meo ha espresso la sua decisione di dimettersi per affrontare nuove sfide al di fuori del settore automobilistico".
Questo recita il freddo comunicato di Renault.

 

Luce de Meo, 58 anni, salito alla ribalta nell’era Fiat di Sergio Marchionne, agli inizi del 2000, ha spaziato su infiniti fronti fino a raggiungere il suo sogno: diventare CEO di un Gruppo automobilistico. Sperava in FCA, poi in VW, alla fine c’è riuscito con Renault, cinque anni fa.

 

Nei cinque anni di Renault, Luca de Meo ne ha fatte tante e bisogna dire anche diverse non proprio di successo, come decidere che la Megane sarebbe stata solo 100% elettrica o che R5 ed R4 avrebbero avuto quote troppo simili. Ma soprattutto la creazione delle due divisioni Power Horse ed Ampere: la prima sui motori termici che ha visto l'ingresso dei cinesi della Geely; la seconda decicata a tutto quanto ruota attorno ai veicoli elettrici che ha mancato la quotazione e sui cui de Meo e tutto il board contava parecchio, perché sperava in un successo tipo Tesla. Volevamo, speravano di creare quello che ha fatto Musk.
 

Come già fatto in passato, in altri marchi e con altri ruoli, de Meo ha giocato molto con la nostalgia e ha riportato la R5 ma anche la R4. Uomo di marketing tra i migliori al mondo se non il migliore, su alcune scelte industriali pesanti ha però creato molto malumori e anche nelle sue ambigue dichiarazioni tra pro elettrico e poco pro neutralità tecnologica.

Molti erano convinti che sarebbe rimasto per scalare posizioni più importanti sempre nel settore automotive ma l’aria si è fatta davvero pesante. E un cambio di passo è diventata scelta obbligata.

Si ricorda che quando entrò in Renault cinque anni fa il titolo era precipitato sotto i 25 euro. Oggi che lascia il titolo è sopra i 40 euro. Ma attenzione, nel 2015 era sopra i 90 euro e nelo 2018 toccò i 98 euro. 

Infine una nota: de Meo ha aumentato molto l'offerta di modelli Renault. Ha trasformato la monovolume Scenic in una crossover; la Megane da francese che si contendeva una grande fetta del mercato europeo come volumi l'ha resa solo elettrica, facendola di fatto produrre in pochi esemplari; ha voluto fare la 4 e la 5 ma con prezzi troppo simili perché entrambe solo elettriche; ha messo sul mercato la Symbioz, la Arkana, la Rafaele... tante auto tanto da matrice comune. Lascia un'azienda con le vele spiegate al vento ma senza motore.