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15 febbraio 2017

20quattro ore delle Alpi: si parte con Dario Cerrato

La nuova Audi A4 allroad quattro alle ore 12 di ieri è partita da Sestriere e questa notte è giunta al San Bernardino mentre oggi affronta il tratto Madonna di Campiglio - San Cassiano. La seconda edizione della 20quattro ore delle Alpi, la gara di endurance che attraversa l’arco alpino da ovest ad est, è l'unica per auto di serie.

Da Sestriere a San Cassiano si può fare in tanti modi: prendendosela comoda con l’autostrada,  tagliando per i  monti oppure andando a zig zag per non farsi mancare nulla del bel vedere ma anche di strade uniche, per un grande piacere di guida.

Audi per la sua 20quattro ore della Alpi ha scelto l’ultima possibilità.

Così da Sestriere a Chamonix abbiamo guidato per oltre 5 ore percorrendo quasi 400 chilometri. Causa traffico e strade toboga i tempi erano tiratissimi e si è messa sotto la AllRoad con Dario Cerrato questa volta nelle vesti di navigatore e non pilota che ogni tanto ben si teneva alla maniglia della...suocera.

Dario Cerrato nella sua vita è sempre stato dietro un volante e mai sul sedile del passeggero. Nella 20quattro delle Alpi di Audi lo abbiano  costretto dove, di sicuro, bene non sta. Scusaci ma qualcuno si doveva sacrificare. Noi quindi alla guida e lui sul posto del navigatore o...della suocera! Anticipiamo subito che non ha mai finito di rimarcare che siamo stati gli unici ad avere questo privilegio! Detto tra di noi, ne avremmo fatto anche a meno, perché se come pilota è un numero 1, come navigatore non vale una cicca, mentre come uomo è eccezionale. 
 
Dario Cerrato ha vinto tanto e per i più è noto come il campione dei campioni alla guida di non facili vetture: dalle Opel Kadett alla Ascona tutte con ponte rigido e con tanti cavalli, dalla Lancia Delta alla super S4 con compressore e turbo che è stata una tra le più difficili automobili da rally di tutti i tempi.
 
Dario Cerrato, il campione dei rally, è però anche l’amico di tutti. In cinque ore di vita insieme nel comodo abitacolo della più piccola delle All Road ha avuto parole gentili per tutti, sia quando si parlava di personaggi dei bei tempi come Verini, Pregliasco, Reisoli, Andruet, Vudafieri, Anna Cambiaghi, Tony Fassina… sia di grandi piloti più giovani e ancora impegnati dietro un volante, su tutti il mito Andreucci. 
 
Per chi scrive e ha guidato e per chi era seduto a fianco è stata la prima volta alla Venti Quattro delle Alpi e va ben chiarito che non è una passeggiata questa marathon unica per auto di serie. Perché i tempi sono stretti come le strade. Quindi tenere buone medie facile non è. Subito si è capito che lo spirito era di quelli "giù tutto" perché noi eravamo sulla numero 1 e dopo nemmeno venti chilometri siamo stati raggiunti dalla numero 2, che era partita 3 minuti dopo di noi. Una vera furia ci è arrivata nello specchietto e in quel momento qualcosa si è iniziato a capire: bisognava aumentare il passo. E così è stato. Nel secondo tratto si è ripetuta la scena ma questa volta al posto di arrivare insieme si è dato gasolio al motore e siamo arrivato con 10 minuti di anticipo, da soli, per prenderci un thè con calma. Bravissima l'organizzazione per le strade.

In alcuni tratti si è davvero frustata la Allroad e Dario Cerrato si è dovuto puntare con piedi e mani.  Tanto ci siamo sballottati e sul misto con fondo sporco si sono apprezzate sia le gomme Pirelli Sottozero, che non amo particolarmente, sia il bilanciamento della vettura sempre molto progressiva in tutte le reazioni, quindi sicura. Anche quando si doveva correggere un errore di valutazione, per una curva che improvvisamente non si apriva come si pensava, o dopo una serie di curve e controcurve seguite da un bel dosso che scompensava non poco l’assetto. Pur camminando, tutto è filato alla perfezione e senza alcun impegno particolare sulla guida, grazie all’auto: si viaggiava spediti raccontandosela.

La prima tappa, da Sestriere, nel comprensorio della Vialattea, la Home of quattro più occidentale dell’arco alpino, a Chamonix è stata una gran "guidata" in compagnia di un mito dell'automobile a ricordare il passato, vivere il presente e discutendo anche su cosa ci prospetta il domani. Sempre con l'automobile protagonista e tutto quello che le ruota attorno.

Altri piloti presenti  alla 20quattro sono Alfredo de Dominicis, Gianni Russo,  Paolo Liceri...: tutti simpaticissimi e gran narratori di storie, perché ricchi di esperienze fuori dall'ordinario. Grandi ciambellani, ottimi intrattenitori e  dispensatori di consigli utili per una guida ancora più sicura ed efficace. In definitiva la Ventiquattro ore della Alpi ideata da Audi Italia, merita un grandissimo plauso.  

E' possibile saperne di più sulla 20quattro ore delle Alpi sui principali canali social e digital di Audi Italia con l’hashtag #Audi20quattro e poi domani racconteremo come sarà andata. Oggi quindi niente commenti, grazie.

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