Sono in tanti a domandarsi cosa convenga comprare oggi.
La 313 che vada bene per tutti e tutto ancora per fortuna c’è ma come abbiamo sempre detto, c’è anche di meglio e se si guarda alla sostenibilità a 360° spaccando il cappello in quattro allora le cose si fanno complesse perché non c’è più solo un traguardo da raggiungere.
Il mondo è diventato molto complicato e anche molto sofisticato. C’è la sostenibilità ambientale, quella economica… gli aspetti geopolitici che si possono riversare come uno tsunami spazzando via le più nobili desiderate ma anche tante certezze che pensavamo fossero acquisite e come poi abbiamo scoperto non lo erano.
La tecnologia ci ha permesso di fare passi in avanti da gigante sulla sostenibilità ambientale e non solo, tanto che nel settore della mobilità individuale ci troviamo oggi con una offerta ampia come mai è stato in oltre 100 anni di storia dell’automobile.
Oggi abbiamo auto a benzina, diesel, bifuel (gpl o metano), ibride in tre declinazioni (mild, full, plug in) e non paghi pure quella 100% elettrica, che tanti vogliono sia dominante.
Partendo da questa ultima, quella elettrica, deve essere chiaro che non ha raggiunto ancora quel traguardo che le permette di sbaragliare tutte le altre, sia come costo ma fatto ben più importante anche in quello ambientale in tutti i suoi utilizzi, perché ancora molto energivora, oltre che costosa.
L’auto elettrica evolverà e si spera come ha fatto quella a benzina e quella diesel che una volta con un litro percorrevano meno di dieci chilometri, oggi anche più di 20. L’auto elettrica quando il generale Inverno si manifesta richiede tra i 20 e i 26 kWh di energia per fare 100 chilometri, troppi. Inoltre è auto tanto più pesante, deve quindi anche qui migliorare e molto, richiede molte materie rare, non costa come le altre e infine è sì più semplice da farsi ma sulla sua longevità c’è molto da dire. Infine c’è la tematica geopolitica da non sottovalutare. Nei prossimi due anni vedremo importanti passi in avanti, allora si tireranno nuove righe.
Le automobili ibride plug in sono sicuramente interessanti sui brevi spostamenti ma se utilizzate per fare tanti chilometri in autostrada emettono anche più del doppio di una vettura Diesel, con tutte le tragiche conseguenza per l’ambiente ma anche per il portafogli di chi le usa. Sui brevi spostamenti la tecnologia ibrida plug in risulta interessante perché si può muovere solo con il motore elettrico quindi a zero emissioni locali ma siccome deve portarsi appresso il peso della batteria e del motore termico, tanto poco energivora anch’essa non è. Tanto che molti che la utilizzano si stanno rendendo conto che la sostenibilità, da tutti invocata, sia quella ambientale sia quella economica, sta soffrendo scelte dogmatiche, con tragiche conseguenze per tutto e tutti.
A oggi la soluzione ottimale a favore della salute e dell’ambiente sarebbe quella di avere un’auto elettrica piccola per quando ci si muove in città e una diesel per i viaggi. Un domani se l’auto elettrica migliorerà come si spera allora ne basterebbe solo una, come una volta. Ma bisogna anche non sottovalutare quelle a metano, gas e pure quelle a benzina, sia ibride full sia mild. Perché tutte per determinati impieghi hanno davvero ancora un loro motivo di esistere e dire che sono molto più inquinanti è una grandissima fesseria. Anche perché come sappiamo c’è il tema dei biocarburanti e di quelli sintetici che non devono assolutamente essere sottovalutati. Come storia insegna, più offerta c’è più c’è competizione e quindi crescita. Pensate solo a cosa è successo negli ultimi quarant’anni: avevamo delle auto che andavano come delle tartarughe, poi sono arrivate le turbine e sono diventate delle lepri ma sempre fumavano come ciminiere (vi ricordate le Volvo 240, 740, 760… o le Mercedes 200, 240, 300d…). Quindi iniezione diretta con la Croma, poi common rail, filtri antiparticolato, egr… la tecnologia ha permesso di avere auto da 250 km all’ora che consumano 1 litro ogni 20 chilometri! E con emissioni ridottissimi tanto da essere definite clean machine.
La sofisticazione a cui si è arrivati ha quindi portato grandi risultati ma non si sente piena consapevolezza di quanto si ha. L’atteggiamento è da tifoserie più di cuore che di ragione che è devastante complici improvvisati esperti ma anche una politica che non si documenta abbastanza, addirittura arrivando a premiare soluzioni che promettono basso impatto ambientale sulla carta ma non sulla strada con differenze di valori del 100%!
Il consiglio pratico pertanto oggi è quello di valutare per bene di cosa si necessità, partendo dal potenziale impiego prevalente tenendo in considerazione anche il chilometraggio annuo e la durata di quanto il bene si vorrà tenere cercando anche di non farsi influenzare. Più complicato certo di una volta, ma si pensi ai passi in avanti fatti: oggi abbiamo auto che fanno con un litro anche più di 30 chilometri e auto elettriche che superano i 400 km di autonomia quando solo 5 anni fa oltre i 200 non andavano. Abbiamo auto che durano ben oltre 300 mila chilometri e elettriche che hanno sistemi a 800 Volt che permettono ricariche in poche decine di minuti. E se tutto andrà come dovrebbe potremmo anche avere carburanti ancora migliori per una mobilità e un mondo davvero sostenibile e soprattutto migliore anche con auto a gasolio e benzina fin quando davvero l'elettrificazione non diverrà totalmente competitiva.